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martedì 10 dicembre 2024

PSICO-COSE — il Blog di Federica Giusti

Federica Giusti

Laureata in Psicologia nel 2009, si specializza in Psicoterapia Sistemico-Relazionale nel 2016 presso il CSAPR di Prato e dal 2011 lavora come libera professionista. Curiosa e interessata a ciò che le accade intorno, ha da sempre la passione della narrazione da una parte, e della lettura dall’altra. Si definisce amante del mare, delle passeggiate, degli animali… e, ovviamente, della psicologia!

​Andrà tutto…come andrà!

di Federica Giusti - venerdì 30 ottobre 2020 ore 07:30

In questi mesi abbiamo sentito più volte la frase “Andrà tutto bene!”. Ci abbiamo creduto. Ci abbiamo sperato. Ed è normale. In momenti di crisi, quando non possiamo cambiare ciò che ci accade, non ci rimane altro che cambiare il modo in cui lo affrontiamo, ed avere un atteggiamento positivo ed ottimista è sicuramente molto più utile rispetto ad averne uno catastrofico.

Adesso, però, sono passati mesi da quei cartelloni con l’arcobaleno che hanno ornato i nostri terrazzi e l’arrivo della tanto famigerata seconda ondata del Covid-19 ci ha fatto capire che no, non andrà tutto bene. Ci ha fatto capire che siamo vulnerabili sul piano della salute, sul piano economico ma anche sul piano psicologico. Ci siamo resi conto che è necessario avere sì un atteggiamento positivo, ma anche realistico, e che dobbiamo rimboccarci le maniche e tirare fuori delle risorse affinché non vada tutto male.

I dati spaventano. Crescono a vista d’occhio. Anche in Toscana. Nel momento in cui scrivo, si sfiorano nella nostra Regione i 2000 contagi e i decessi arrivano a 15. Aumentano i ricoveri in terapia intensiva, aumenta la paura di essere contagiati o di contagiare i nostri cari.

E non possiamo rimanere con le mani in mano aspettando che qualcuno risolva per noi questo problema. Dobbiamo capire che siamo anche noi coinvolti in prima persona e che possiamo fare la differenza.

Innanzitutto adeguandoci tutti quanti alle raccomandazioni che ci vengono fornite, evitando comportamenti a rischio ed allontanando pensieri negazionistici. Freud ci ha insegnato come la negazione sia un potente meccanismo di difesa della nostra psiche. Per cui negare ciò che sta accadendo sembra essere l’altra faccia della medaglia della paura del virus: chi la manifesta e chi la sopprime, ma in entrambi i casi è presente.

Il periodo che stiamo vivendo sta portando a galla paure, angosce importanti. È un momento storico caratterizzato da incertezza e ansia per il nostro futuro, a 360°. Ed una situazione del genere, perpetrata per mesi, può davvero mettere in crisi il nostro equilibrio psico-fisico.

Il nuovo DPCM (quello di domenica 25 ottobre), con le sue ulteriori restrizioni, ci sta mettendo ancora una volta a dura prova. Il mio pensiero va a chi lavora nei settori più colpiti, ristorazione e palestre, ma anche a chi gravita attorno. Non fa piacere a nessuno vivere in un clima che sembra pre-bellico e questo non può non attivare in noi rabbia, frustrazione, delusione, angoscia…un mix emotivo che può annientarci.

E noi, cosa possiamo fare? Come possiamo affrontare tutto questo, di nuovo?

Partiamo dall’informazione. Le notizie spaventano, è giusto essere aggiornati, ma è stato dimostrato quanto lo stare costantemente alla ricerca di news dell’ultimo minuto sia controproducente. Allora dedichiamo pochi minuti all’informazione, ed utilizziamo il restante tempo libero per svagarci un po', parlando con i nostri cari, leggendo un libro, facendo una passeggiata o guardando la tv. Se è vero che non andrà tutto bene, non è detto che dovrà andare tutto “a schifio”! La pazienza e l’attenzione vigile possono essere nostre valide alleate, insieme alla fiducia nella medicina e nella ricerca per il vaccino.

Creiamo ponti, facciamo rete, non ci nascondiamo dietro cortine di rabbia. Non importa cosa singolarmente pensiamo di tutto questo, non dobbiamo percepirci come nemici solo perché, magari, abbiamo visioni diverse. Siamo davvero di nuovo tutti sulla stessa barca. E siamo animali sociali, fatti di relazioni. Non dimentichiamolo. Non dimentichiamolo adesso. Cerchiamo di essere solidali gli uni con gli altri. L’unione fa la forza, no?

Non voglio dire assolutamente che usciremo da questa crisi profonda e totalizzante semplicemente con il pensiero positivo o con una stretta di mano -pardon, un colpo di gomito!-, ma questi potranno essere validi alleati per affrontare la quotidianità.

E, se nonostante tutto questo, vi accorgete di non farcela comunque più, non esitate a chiedere aiuto ad uno specialista. Insieme, talvolta, è più semplice affrontare le salite che la vita ci pone davanti.

Forza e coraggio!

Federica Giusti

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