Si prega di entrare un’ansia alla volta!
di Federica Giusti - venerdì 08 aprile 2022 ore 07:30
Immaginate di poter smistare gli appuntamenti così, dividendo le persone che vedete, amici, parenti, familiari, colleghi, in base a quante sono le ansie che si portano dietro. Buffo eh! Vero! Però è anche utile, perché ci rimanda un po' la tara delle difficoltà della nostra vita rispetto a quella degli altri.
Spesso, quando ci concentriamo arbitrariamente su di noi e sui pesi che portiamo, ci convinciamo, erroneamente, di essere quelli nella condizione più complessa. Talvolta è così, per carità, ma altre volte no, non è matematicamente possibile essere noi quelli “messi sempre peggio”, quelli a credito.
Se immaginassimo di far passare sul corso solo coloro che sono preoccupati per una sola cosa, molto probabilmente il Centro delle nostre città sarebbe più vuoto che in pieno lockdown!!! Quel giovane studente delle superiori preoccupato per il compito di latino del giorno seguente, probabilmente potrebbe essere altrettanto preoccupato di sapere se il mister lo ha convocato o meno alla partita della domenica; la signora anziana che sta pensando continuamente al fatto di sapere se suo figlio guarirà dal Covid in tempo per festeggiare la Pasqua insieme, verosimilmente potrebbe essere angosciata dalla situazione mondiale, perché non avrebbe mai voluto che i suoi nipoti crescessero con le immagini di guerra in tv e con la paura di un nuovo conflitto mondiale; il proprietario di quella pizzeria potrebbe essere concentrato sulle molte prenotazioni del fine settimana, consapevole che il miglior pizzaiolo ha appena dato le dimissioni, ma potrebbe essere anche preoccupato della salute del suo cagnolino, che sta facendo degli accertamenti dal veterinario, e poi anche della mamma che sta perdendo qualche colpo e che dovrebbe fare una visita più approfondita, proprio adesso che sta per nascere sua figlia e avrebbe tanto desiderato potersi permettere il lusso di pensare solo a questo lieto evento.
Potrei continuare all’infinito con queste ipotesi proprio per dimostrare che è davvero strano che, nella vita caotica e frenetica di ognuno di noi, le ansie, usate come sinonimo di preoccupazioni, si presentino isolate, con calma, seguendo il numero come alla Coop.
La vita è così, e prima lo accettiamo, prima impariamo a fare i conti con questo aspetto, prima iniziamo a stare meglio.
Ognuno ha le sue, ognuno è preso dalle proprie preoccupazioni, alcune sono delle vere e proprie angosce che si presentano ogni istante in maniera martellante e che fatichiamo a tenere a bada.
E allora cosa possiamo fare? Innanzitutto, come dicevo prima, accettare ciò che non possiamo cambiare e controllare, e, viceversa, cambiare o bloccare ciò che dipende dalla nostra volontà.
Essere sempre disponibili, mettere da parte sé stessi ed i propri bisogni, le proprie ansie, a favore dei bisogni e delle ansie altrui, non è mai un buon metodo. Molto meglio mettere dei paletti ed allontanare ulteriori pensieri negativi, sempre facendosi guidare da una buona dose di principio di realtà. Se ci rendiamo conto che stiamo parlando con qualcuno che sta affrontando situazioni ben più impegnative della nostra, ridimensioniamoci ed evitiamo di lamentarci proprio con lui o lei in quel momento. Ci sarà sicuramente qualcun altro con cui confrontarci. Allo stesso tempo non giochiamo a fare i super eroi, ogni volta insistendo nel tollerare tutto e tutti senza mai liberarci dei nostri pesi.
Le ansie raramente si muovono una alla volta, non succede per le nostre e non succede per quelle degli altri!
Federica Giusti