Gesù era un partigiano
di Franco Bonciani - giovedì 13 aprile 2017 ore 13:13
In questi giorni ci ha lasciato l’ultimo partigiano di Rignano sull’Arno, nome di battaglia Tempesta, al secolo Ottavio Valgimigli. Le comunità dei nostri paesi partecipano numerose e con passione quando gente come Ottavio, uno che ha dato agli altri prima di pensare a se stesso, ci saluta per l’ultima volta. Anche stavolta è stato così.
Sei in quella chiesa, da non credente partecipi con rispetto a riti, preghiere e canti che non conosci, e rifletti.
Rifletti sul valore di certi insegnamenti, su cosa sia rimasto della lezione e del sacrificio di tanta gente che pagò con la vita l’impegno, il sogno di regalare un futuro migliore alle proprie genti, ai propri figli.
Gente che pensa al prossimo, che non antepone se stesso di fronte al “noi”.
Ce ne sono ancora di persone così? Siamo davvero tutti cinici ed egoisti, sprezzanti e menefreghisti da non pensar mai che il bene comune sia davvero un valore prezioso per ognuno? Pessimi esempi non mancano. Ma ogni tanto succede che trovi ancora un partigiano a sua insaputa, qualcuno che si mette in gioco in cambio di niente. Gente che, senza calcoli e tornaconti personali, affronta rischi per aiutare il prossimo.
Un nome? Andrea Rossellini, vigile urbano di Firenze: lo scorso 7 marzo, mentre era in servizio sul lungarno Pecori Giraldi assieme ad un collega, avvisato da una passante, si è buttato nell’Arno in piena per salvare una ragazza maghrebina che stava per essere inghiottita dalle acque. Togliersi giacca d’ordinanza e stivali, tuffarsi con tutto il resto in un fiume in piena, rischiare la propria vita per salvare una sconosciuta. Vi assicuro da esperto che Andrea ha messo a repentaglio la propria vita.
Qualcuno riprende la scena, il video va in rete e diventa virale, finalmente un video che vale la pena far vedere sui social, ai propri figli.
Mettersi in gioco, rischiare se stessi per l’altro, proprio come facevano i partigiani.
Oggi la Federazione Italiana Nuoto ha consegnato ad Andrea la medaglia del Presidente della Federnuoto, Paolo Barelli, ed un attestato con la qualifica di Assistente Bagnanti ad honorem. Del resto, chi meglio della FIN, del suo Salvamento, può capire e “certificare” il valore di un’impresa del genere?
Ma la lezione del “partigiano” Andrea Rossellini va oltre, è un inno all’aiuto, alla solidarietà, al soccorso nei confronti del prossimo, chiunque esso sia.
Ci sono ancora i partigiani, magari sono nascosti, ma saltano fuori. Sono quelli che combattono le ingiustizie, che sostengono chi si trova in difficoltà, che ci sono anche nei momenti bui.
Del resto, siamo nella settimana santa, e mi viene naturale da pensare che l’esempio più alto di uomo che si è donato per gli altri sia rappresentato proprio da Gesù Cristo: per me, da non credente, il primo partigiano della storia.
Franco Bonciani