Cronaca martedì 04 febbraio 2014 ore 12:18
Alluvione a Casteldelbosco, Vivaldi: "I cittadini hanno ragione a chiedere più tutele"
La consulta della frazione chiede l'intervento della magistratura e il sindaco dà il suo appoggio
MONTOPOLI — Casteldelbosco è la frazione del Comune di Montopoli in Val D'Arno, che presenta ad oggi maggiori criticità in seguito alle pesanti piogge di venerdì 31 gennaio. La consulta della frazione, questa volta non ci sta ad accettare la scusa dell'evento occasionale o imprevedibile, in quanto bastava chiudere le cateratte situate lungo la ferrovia nei tempi e nei modi giusti.
"Questa è l'ennesima volta che i cittadini di Casteldelbosco si ritrovano con l'acqua in casa e per colpa di una negligenza umana - spiega Roberto Salvadori, un rappresentante della consulta di Casteldebosco -. Abbiamo chiesto l'intervento della procura affinché siano appurate le responsabilità dell'evento e perché sia finalmente risolta la situazione giuridica che ruota intorno alle cateratte ormai da più di vent'anni".
La storia narra che la sinistra
idraulica del fiume Arno, nel tratto che attraversa il territorio comunale di
Montopoli in Val d’Arno non è protetta da alcuna arginatura e si configura come
area golenale che in caso di innalzamento del livello del fiume sarebbe
completamente allagata compresa tutta la frazione di Casteldelbosco. Questa
pianura è intersecata dalla linea ferroviaria che la attraversa in senso
longitudinale da ovest ad est sulla quale sono presenti alcuni cunicoli di
attraversamento per consentire il naturale scolo delle acque da monte verso
valle.
Nella frazione di Casteldelbosco sono presenti nove cateratte in
corrispondenza di altrettanti fossi principali di scolo, che vengono chiuse in
caso di innalzamento del livello dell’Arno in modo da trattenere la piena sul
lato nord del rilevato ferroviario. Con l'alluvione del 1992 le cateratte, unica difesa idraulica dalle piene del fiume, sono state danneggiate e sostituite.
Da allora nessuno è riuscito a legittimare e definire la situazione giuridica e patrimoniale di queste opere. "Come consulta - continua Salvadori - abbiamo inviato undici solleciti scritti a tutti i soggetti coinvolti ma senza arrivare a niente, perché c'è stato un rimpallo continuo delle responsabilità e ora abbiamo deciso di presentare un esposto in procura per risolvere una volta per tutte la situazione perché di fatto nessuno è responsabile di queste strutture, quindi non c'è manutenzione".
I dirigenti
di Rfi dissero all’amministrazione il 27 aprile del 2012, che le
cateratte risultavano abusive e quindi ne chiedevano l’immediata dismissione senza
proporre nessuna alternativa. "Non si può rinnegare l’esistenza di un opera ultracentenaria - spiega Salvadori - che esiste dal 1850 e per decenni ha
protetto l’intero territorio dalle alluvioni".
Il sindaco Vivaldi, abitante tra l'altro della frazione di Casteldelbosco, comprende perfettamente e sposa le motivazioni della consulta. "La questione è stata fatta presente anche al prefetto Tagliente, durante l'incontro di sabato e - dice il sindaco Alessandra Vivaldi - comprendo in pieno le motivazioni della consulta, credo che questi cittadini chiedano solo di essere tutelati".
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