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Attualità venerdì 07 novembre 2025 ore 10:13
"Indipendenza e imparzialità nelle scuole"

L'Osservatorio contro la militarizzazione sul caso delle celebrazioni per i caduti di Nassiriya nel Comune del Cuoio: "Serve lettura critica"
SANTA CROCE SULL'ARNO — "Non comprendiamo lo sconcerto e l’incredulità dell’amministrazione di Santa Croce, per quella che è una decisione strettamente didattica della scuola".
Queste le parole pronunciate dall'Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università di Pisa, dopo la decisione degli istituti scolastici "Banti" e "Torello della Maggiore" di declinare l'organizzazione di un incontro tra studenti e Carabinieri in occasione delle celebrazioni per i caduti di Nassiriya, spiegando che "mischiare ideologia e scuola è pericoloso", andando inoltre ad argomentare l'importanza di considerare il contesto e conseguenze derivanti da anni di storia e complessità nello scenario internazionale per una giusta comprensione del tema.
"Dall’altra parte ci sfugge il nesso tra questi temi e la celebrazione di un triste episodio di guerra della storia recente del nostro paese. Se l’obiettivo è la “conoscenza dei fatti” crediamo che la figura migliore sia un docente di storia e non certo un Militare dell’Arma dei Carabinieri - dichiarano dall'Osservatorio - In particolare sul concetto di pace è bene sempre ricordare che l’Italia ripudia la guerra come mezzo per risolvere le dispute internazionali, e di conseguenza non sono certo i militari i più adeguati per parlare di pace nelle scuole".
"Inoltre se è la posizione dell’amministrazione la prima ad essere ideologica, come emerge chiaramente dalle dichiarazioni degli assessori che parlano genericamente e banalmente di un “attentato terroristico”, perdendo di vista la complessità dello scenario internazionale: Dalle ragioni della guerra in Iraq, il ruolo delle forze militari italiane presenti in territorio straniero anche dopo la fine della guerra, il fatto che fossero percepiti dalla popolazione locale come forze di occupazione e non come forze di pace, le accuse anche di aver attaccato e ammazzato civili, si comprende quanto sia pericoloso lasciare temi di didattica a personale non qualificato per quanto riguarda l'insegnamento nelle scuole pubbliche".
"E se c’è controversia sulla lettura storica di quegli anni o sul ruolo dell’Italia nelle guerre del 2003 e siamo tutti d’accordo che vada fatta una lettura critica, è chiaro che questi temi così complessi non possono essere lasciati a chi non ha nessuna competenza di pedagogia e capacità riconosciute per affrontare tematiche così delicate con studenti nella fascia di età che era stata scelta. Leggiamo invece positivamente la proposta di organizzare eventi pubblici aperti alla cittadinanza, dove si possano discutere queste tematiche, con un pubblico adulto che ha già maturato gli strumenti critici per affrontare un simile dibattito, ma ribadiamo che sia importante fare questa discussione fuori dai luoghi della formazione e tenendo gli adolescenti protetti rispetto ad ideologie belliciste e guerrafondaie".
"Bene che le scuole mantengano la propria indipendenza nella scelta dei temi da trattare - concludono - pur lasciando in ogni caso la porta aperta a tanti altri temi che possono essere trattati con il Comune di riferimento in una proficua collaborazione educativa e formativa".
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