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Attualità lunedì 09 dicembre 2024 ore 16:47

Il centro infanzia chiude e cambia ubicazione

Investimento messo in atto con i fondi del Pnrr: 900 mila euro per ristrutturare l'edificio. Fanella, "Offrire servizi rilevanti e integrati"



SANTA CROCE SULL'ARNO — Chiusura il 13 Dicembre per Il Ciaf (centro infanzia adolescenza e famiglie) Maricò per trasferimento in Largo Bonetti, al Centro Giovani, dove le attività riprenderanno il 7 Gennaio. Un trasferimento programmato e necessario per permettere i lavori di ristrutturazione dell'edificio del Maricò che subirà un intervento di rinnovamento delle strutture per andare ad ampliare l'offerta sui posti per il nido comunale.

I fondi per ristrutturare l'edificio sono stati messi a disposizione dal Pnrr, circa 600mila euro e questi inoltre sono stati aumentati dall'amministrazione comunale con altri 300mila euro, raggiungendo un investimento di circa 900mila euro

Obiettivo finale sarà quello di dotare Santa Croce di altri 30 posti per il nido d’infanzia, che si andranno a sommare ai 74 già presenti nelle strutture del nido Petuzzino e Arrì Arrò. Il primo effetto, portato a termine l'intervento edilizio sulla struttura, sarà quello di ridurre le liste di attesa per l'accesso al servizio del nido comunale.

“Il futuro – ha dichiarato l'assessore ai servizi educativi Valentina Fanella - delle nostre attività si ridisegneranno per implementare la qualità della nostra offerta educativa, mettendo in evidenza le nostre eccellenze, valorizzando ancora di più le collaborazioni in atto e avviando di nuove. E' uno sforzo economico importante per il comune questo stanziamento di 300mila euro, ma crediamo che sia giusto investire in questi servizi, primo passo sarà il potenziamento dei posti per l'asilo nido che, ultimato il progetto diventeranno oltre 100. Altro aspetto sarà invece quello della creazione di un sistema educativo integrato, trasversale, accogliente che fornisca opportunità e ricchezza culturale, formativa ed educativa per tutti i cittadini dalla nascita in poi, in una continuità sociale che ne riverberi gli effetti. Le attività rivolte ai bambini si integrano con le attività rivolte ai giovani creando un unico luogo in cui la fascia di età 0-35 anni potrà contare su un’offerta variegata di servizi integrati”.


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