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Attualità lunedì 04 maggio 2015 ore 18:20

"No alla strumentalizzazione della memoria"

Eccidio del Padule: intervento di Lorenzo Toni, capogruppo Pd sulla proposta di Forza Italia per una class action nei confronti della Germania



FUCECCHIO — I tragici fatti legati all'eccidio del Padule del 23 agosto 1944, sono al centro di un dibattito politico tra la maggioranza e l'opposizione. Sulla questione interviene oggi il capogruppo Pd, Lorenzo Toni. Pubblichiamo volentieri il suo intervento.

Prendendo spunto da una mozione presentata nello scorso Consiglio Comunale dal gruppo Forza Italia, nella quale si chiedeva che il Comune promuovesse una class action, nei confronti della Germania, per l’indennizzo dell’Eccidio del Padule, ritengo opportuno fare chiarezza su molti aspetti che non tutti conoscono. Il tema sollevato da Forza Italia è indubbiamente alto e importante: l'Italia, la Toscana e la nostra Città sono state segnate e portano cicatrici indelebili per le stragi naziste. E si è notato con piacere come Forza Italia stia finalmente cominciando a dimostrare sensibilità per questi temi, visto che fino ad ora nessun rappresentante del loro gruppo consiliare ha mai preso parte alle commemorazioni che ogni anno si tengono in Agosto per mantenere viva la memoria dell’eccidio.

Forse non tutti lo sanno ma il Comune di Fucecchio si è già costituito parte civile ed ha già vinto il processo; un processo durato tre anni, durante i quali mai Forza Italia si è informata sullo stato delle cose. Solo adesso per ragioni strumentali, per una sorta di rivalsa sulla Germania di oggi (come si può tranquillamente evincere dai verbali dello scorso consiglio), Forza Italia vuole aprire un nuovo capitolo.

Diventa quindi necessario ripercorrere i punti salienti dell'iter processuale.

Come detto, il comune di Fucecchio, nel 2010, si è costituito parte civile all'interno del procedimento per l'accertamento della responsabilità penale del Capitano Pistor, del Maresciallo Jauss e del sergente Riss (un quarto imputato, il tenente Deissmann, è morto durante il processo). Il tribunale militare di Roma, nel 2011, ha condannato all'ergastolo i tre ex-militari ed essi stessi, insieme alla repubblica federale tedesca, sono stati condannati anche al risarcimento per enti e familiari.

In sede di Appello, il 15/11/2012, la Corte ha confermato le condanne per Jauss e Riss (era intanto morto anche Pistor) ma, essendo nel frattempo intervenuta la sentenza del Tribunale Internazionale de L'Aja, il 3/2/2012, che ha accolto il ricorso della Germania circa la violazione del rispetto dell'immunità della repubblica federale tedesca, la medesima Corte di Appello ha dichiarato il difetto di giurisdizione relativamente all'azione civile nei confronti della Germania e non ha confermato la pronuncia di condanna della repubblica federale tedesca. I risarcimenti a carico dei 3 condannati potevano comunque essere proposti presso i tribunali tedeschi.

A Ottobre 2014 la Corte Costituzionale ha dichiarato la non fondatezza della norma di diritto internazionale sull’immunità degli stati dalla giurisdizione civile degli altri stati. In base alla sentenza della Corte Costituzionale gli interessati (enti, familiari ed eredi) possono promuovere l’azione risarcitoria nei confronti della Germania, naturalmente presso i tribunali tedeschi, che verosimilmente respingeranno le azioni promosse visto che l’ordinamento tedesco ha recepito la sentenza del tribunale de L’Aja del 2012. Come dimostrato peraltro qualche giorno fa, quando sui giornali si è letta la notizia del respingimento da parte di un tribunale bavarese della richiesta di dare esecuzione alla sentenza di condanna a Johann Robert Riss. L’unica azione che può essere promossa resta quindi quella che già in alcuni casi è stata attuata: rivalersi sui condannati. Ciò vale ovviamente se si è dell’idea che tutto debba essere comunque, e ad ogni costo, monetizzato.

Nel frattempo il quadro si è evoluto su altri fronti. E si è evoluto positivamente e costruttivamente. E si è evoluto come deve confarsi a due stati che stanno sotto la stessa bandiera europea. I ministeri degli esteri tedesco ed italiano hanno cercato di superare le questioni legate a sentenze, tribunali, condanne, appelli e risarcimenti. Con l'insediamento di una commissione di storici si è dato vita ad una serie di interventi di carattere culturale per preservare la memoria degli eccidi e delle stragi. Comuni ed enti (quali l’ANPI per esempio) hanno presentato al ministero degli esteri tedesco numerosi progetti in merito. La Germania già finanzia e finanzierà per un quadriennio (dal 2014) iniziative storiche, culturali ed una fondazione allo scopo di mantenere e tramandare la memoria di questi tragici eventi, perché siano di monito alle future generazioni. Tra questi, come molti ricorderanno, è stato finanziato il Parco della Rimembranza di Massarella affinché, come recita la delibera del Consiglio Comunale di Fucecchio dello scorso Novembre, “attraverso installazioni simboliche, stimoli allo sviluppo di una cultura di pace attraverso la memoria ed il ripudio di atti barbarici che sempre si legano allo stato di guerra fra popoli”.

Evitiamo di ridurre ogni questione al denaro: sono passati quasi 71 anni, le nuove generazioni avranno sempre meno la possibilità di confrontarsi con chi ha vissuto gli orrori della guerra, del fascismo e delle stragi, bisogna reagire al pericolo di una democrazia senza memoria e per farlo dobbiamo garantire la conoscenza e il ricordo.

Sono ancora forti le tentazioni di stravolgimento dei fatti storici e ripetuti i tentativi di negare che in quel periodo vi era chi lottava, spesso col sacrificio della propria vita, per riguadagnare la libertà e chi invece voleva perseverare nell'oppressione e nel fascismo. Sono le stesse tentazioni che vorrebbero si riscrivessero i testi di storia, perché non vi si parli di fascismo e di resistenza e si assuma quel revisionismo estremo che porta a capovolgere la verità. La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare”.


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