Cronaca giovedì 03 aprile 2014 ore 14:04
Caschi gialli, in mille con 300 mezzi per chiedere lavoro vero

Una grande partecipazione oltre le aspettative. Imprenditori e dipendenti hanno sfilato insieme sui lungarni di Pisa
PISA — Erano in 1000, con 300 mezzi, per oltre 2,5 km di corteo. Quando la testa del corteo è giunta al termine del percorso, tornando al punto di partenza in Lungarno Fibonacci, la coda del corteo stava ancora attraversando il Ponte solferino, quasi 3 chilometri più indietro. E con il traffico cittadino in tilt a partire dalle 8.30 in molti hanno lasciato i mezzi in periferia per aggregarsi a piedi alla manifestazione.
Slogan
striscioni, caschi gialli e fischietti per chiedere lavoro vero e non
lavoro nero, per chiedere di poter
competere alla pari con i paesi avanzati con una pubblica
amministrazione che funziona, che decide, che mette in condizione le
imprese di lavorare e non di arretrare sempre di più. I toni più accesi
vengono dal mondo delle costruzioni che è il più colpito
dalla crisi ed anche il più rappresentato. pacificamente, ma con grinta
e determinazione.
"E’ il segnale che la misura è colma e che - come ha
proclamato dal palco finale il presidente Cna Pisa, Andrea Zavanella -, dopo
di noi ci sono i forconi. Noi siamo un baluardo di rappresentanza
democratica, chiediamo il dialogo e il confronto con le istituzioni. A
questo punto di devono ascoltare. Non è solo un problema nostro, è un
problema della nostra comunità”.
Impressionante il colpo d’occhio dei lungarni pisani intorno alle 11 con ruspe, benne, camion, furgoni, betoniere, autoarticolati, camioncini ed anche bus e taxi, artigiani anche loro. Molti cittadini e turisti incuriositi dall’insolito spettacolo fotografavano e postavano le immagini del corteo. Alcuni disagi al traffico, del resto inevitabili per cui la Cna si è ripetutamente scusata sia il giorno precedente che in vari momenti e interviste.
Sul palco finale a partire dalle 12 hanno parlato nell’ordine Andrea Di Benedetto vice presidente nazionale Cna,
Barbara Vannini presidente Cna costruzioni Pisa, Marco Ammannati presidente Cna Impianti Pisa,
Michele Spagnoli presidente Cna area pisana, Matteo Giusti vicepresidente Cna provinciale di Pisa, Luca Poletti presidente Cna
Lucca, Paolo Bedini presidente Cna Massa Carrara, Sandro Ciulli presidente Cna pensionati Pisa, Simone Campani libero artigiano
impiantista che sul palco si è commosso “non so parlare ma in questa
protesta ci credo, come tutti che sono venuti stamani: ci devono
ascoltare qualcosa deve cambiare, la burocrazia ci strozza”.
Per ultimo a
chiudere la mattinata di protesta il presidente
provinciale Cna Pisa Andrea Zavanella: “Non ci fermeremo, ci siamo
messi in moto con coraggio, forse anche tardivamente e questa è di
sicuro la prima manifestazione del genere a Pisa, la prima in Italia
dopo quella del 18 febbraio. E se non cambiano le cose
non sarà l’ultima. Credo che abbiamo dato il buon esempio”.
In piazza a segnalare che comunque l’attenzione per i temi sollevati c’è, alcuni coraggiosi esponenti della poltica e delle istituzioni: l’assessore alle attività produttive del Comune di Pisa David Gay; Graziano Turini assessore provinciale allo sviluppo economico, il segretario provinciale del Pd Francesco Nocchi, Carlo Raffaelli di fermare il declino.
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