Dentro il carcere degli orrori di Sednaya: «È un lotta contro il tempo per trovare i detenuti che potrebbero essere nascosti nelle celle segrete»
Cronaca venerdì 21 febbraio 2014 ore 16:10
Atti sacrileghi e razzìa di opere d'arte: tre condannati
Hanno sottratto preziosi nelle province di Pisa, Lucca, Massa. Processo chiuso con la pena patteggiata
COMPRENSORIO — Si chiude con tre patteggiamenti il processo ai ladri di opere d'arte nelle chiese.
Per i tre malviventi che furono arrestati a Forte dei Marmi nel marzo 2013, dopo che avevano colpito tra il comprensorio del Cuoio, la Valdera, Pisa , Lucca e Massa sono state disposte varie pene. Ad acciuffarli furono i carabinieri della tenenza versiliese.
Rinaldo Mannarino di 49 anni dovrà scontare senza la sospensione condizionale una pena di 2 anni e 8 mesi così come Luca Salutini. A i due sono stati contestati anche le circostanze aggravanti del furto e la tentata ricettazione. Il giudice monocratico del tribunale di Lucca dal momento che i tre erano stati arrestati nella giurisdizione lucchese ha anche condannato a due anni Liborio Tritto di 29enne di san Piero a Frado (Pisa).
Per Mannarino e Melani le pene patteggiate sono state maggiori dal momento che dopo l'arresto di Forte dei Marmi sono stati nuovamente arrestati a Pisa dopo un colpo sempre ai danni di una chiesa del livornese, mentre cercavano di ricettare la refurtiva in un compro oro.
Al tempo dei furti nella primavera 2013, i tre gettarono il terrore tra i parroci di varie diocesi, tanto che un arcivescovo fece anche un appello a mezzo stampa e in un primo momento si pensò alla profanazione dei luoghi sacri e a eventuali rituali sacrileghi dato che durante un furto i tre lasciarono a terra un'ostia.
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