Attualità martedì 23 dicembre 2014 ore 16:45
Ventignano un mese e mezzo dopo
Molti sindaci del comprensorio del Cuoio hanno visitato la Casa di Ventignano e hanno osservato le potenzialità del Centro per ragazzi autistici
FUCECCHIO — Grazie alla volontà di dare un futuro da adulti ai ragazzi della Casa di Ventignano attraverso il lavoro, della direzione dell'Asl 11, della U.O. Salute Mentale, della Neuropsichiatria infantile e di tutto lo staff del Centro per ragazzi autistici, i sindaci Paolo Pomponi di Montaione, delegato al sociale dell'Unione dei Comuni dell'empolese valdelsa, Simona Rossetti di Cerreto Guidi, Giacomo Cucini di Certaldo e Vittorio Gabbanini di San Miniato, oltre al vice presidente della Regione Toscana e assessore al Sociale Stefania Saccardi, che sono venuti accompagnati dal sindaco di Fucecchio Alessio Spinelli, hanno potuto constatare il valore assoluto e la potenzialità della Casa di Ventignano e dello “Spazio Serra” in questo percorso.
I primi cittadini hanno visto i ragazzi attenti, dediti e contenti nello svolgere il loro lavoro attraverso il quale danno un senso alle proprie giornate.
La comunità di Ventignano sta dando un'opportunità forse unica a queste persone, l'opportunità di diventare adulti attraverso il lavoro, essendo felici in mezzo ad altre persone che rispettano quello che fanno e che ne riconoscono il ruolo.
Grazie alla lungimiranza della dirigenza della Asl 11 e all'attenzione degli amministratori del comprensorio e della Regione Toscana ora gli ospiti del Centro hanno tutte queste opportunità.
"Tutto si svolge in un contesto sociale - spiegano i genitori dei ragazzi in una nota - che attraverso un sostegno continuo che in questo mese, dopo l'evento calamitoso del 10 novembre, si è concretizzato in una quantità di donazioni inimmaginabili. Tutto questo dimostra in maniera inequivocabile che tutti vogliamo che i nostri ragazzi abbiano queste opportunità: che possano avere un'opportunità di vita. I ragazzi, le persone autistiche hanno una grave disabilità della comunicazione. Molti di loro non parlano. Ma se ora potessero dire almeno una sola parola a tutti noi direbbero sicuramente: Grazie. Noi genitori vogliamo solo aggiungere Buon Natale".
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