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Attualità martedì 11 febbraio 2025 ore 19:58
Sinistra Italiana, "Rischio divisioni sociali"

La federazione pisana di Sinistra Italiana sui controlli demografici nel comune di Santa Croce, "Servono politiche di inclusione, non di controllo"
SANTA CROCE SULL'ARNO — Parole di preoccupazione quelle espresse da Sinistra italiana Pisa in un comunicato stampa riguardo le recenti dichiarazioni dell'assessore al bilancio del comune di Santa Croce sull'Arno. In particolare, al controllo demografico dei cittadini che risiedono nel centro storico, suscitando preoccupazione per eventuali discriminazioni.
"In merito alle dichiarazioni dell'assessore ai servizi demografici, Renato Rusconi, circa l'introduzione di nuovi controlli demografici sul centro storico di Santa Croce sull'Arno, Sinistra Italiana esprime forte preoccupazione e disappunto per la retorica che accompagna tale iniziativa. Mentre comprendiamo la necessità di garantire un’efficace gestione dei dati demografici e delle politiche locali, riteniamo che la scelta di presentare i controlli come una misura volta alla "chiarezza" e all'integrazione nasconda, di fatto, un approccio che rischia di alimentare divisioni sociali piuttosto che promuovere una convivenza serena e inclusiva".
"La proposta di un “lavoro capillare” da parte della polizia municipale e la focalizzazione sul monitoraggio delle famiglie straniere rischiano di alimentare un clima di sospetto e di discriminazione. - ha dichiarato Sinistra Italiana - È inaccettabile che si faccia leva su argomenti come l'irregolarità del permesso di soggiorno o il reddito per dipingere una parte della popolazione come sospetta o inadeguata. Questo tipo di iniziativa non favorisce l'integrazione sociale, ma piuttosto crea divisioni e stigmatizza chi, come tanti altri, è arrivato in cerca di opportunità di vita migliori. Va sottolineato, inoltre, che il lavoro di queste persone è fondamentale, poiché molti immigrati sono impiegati in attività, soprattutto nel distretto conciario, che oggi nessuno è più disposto a svolgere".
"In un momento storico in cui le difficoltà legate all’accoglienza e all’integrazione sono evidenti, è necessario mettere al centro politiche di inclusione e solidarietà, non operazioni di controllo che rischiano di minare la fiducia tra cittadini e istituzioni. Piuttosto che intensificare la sorveglianza e l’intervento della polizia, sarebbe più utile potenziare i servizi sociali, sostenere l’inserimento lavorativo delle persone, e garantire corsi di lingua e di cittadinanza che siano strumenti concreti per favorire una convivenza armoniosa".
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