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Cronaca lunedì 13 gennaio 2014 ore 14:45

Arpat all'Unione inquilini: "Maleodoranze? Non sempre sono emergenze"

L'agenzia risponde alle accuse riguardo ad alcuni mancati interventi sul territorio nella zona del Cuoio



COMPRENSORIO — "Ci teniamo a ricordare ai cittadini che è possibile contattare questa agenzia tramite centralino unico 055.32061 da lunedì a venerdì (orario 7.30-17.30) - si legge in una nota dell'Arpat -. L'ufficio relazioni con il pubblico è invece raggiungibile al numero 800.800.400, dal lunedì al giovedì (9-13 e 14-18) e il venerdì (9-13). E’ possibile presentare esposti e segnalazioni scrivendo a urp@arpat.toscana.it o su http://www.arpat.toscana.it/esposti".

"In caso di emergenze ambientali, i cittadini devono contattare gli enti di primo soccorso/intervento quali Vigili del fuoco (115), Polizia municipale, Protezione Civile - che provvedono ad attivare, dopo eventuale verifica, il servizio Arpat di pronta disponibilità - prosegue la nota -. L’agenzia svolge funzioni di supporto tecnico scientifico a favore di questi organismi e non si configura come una struttura di primo intervento. Detti enti hanno a disposizione tutte le informazioni per rintracciare l’agenzia e il personale tecnico in reperibilità per le emergenze ambientali, anche nelle ore notturne e nei giorni festivi".

"Gli interventi sul territorio dei tecnici Arpat in pronta disponibilità sono relativi a situazioni che potrebbero arrecare un danno ambientale e per questo si fa presente che non necessariamente una maleodoranza si può configurare come un’emergenza - spiega l'agenzia -. Eventuali disagi di tipo sanitario possono comunque essere segnalati anche alla Asl".

"Data questa organizzazione del servizio, sia di segnalazione che di intervento dell’agenzia, riteniamo inopportuno parlare di “inefficienza” - si legge ancora nella nota -. Per il futuro invitiamo pertanto a informarsi sul funzionamento dei servizi Arpat prima di screditarli".

"La nota dell'Unione Inquilini, che fa genericamente riferimento a un 'notevole numero di lamentele' e non fornisce elementi di dettaglio e riferimenti precisi alle segnalazioni presentate - continua la nota -, non ci consente di individuare le eventuali richieste che potrebbero essere rimaste inevase da Arpat. Invitiamo dunque ad esplicitare, là dove conosciuti, gli esponenti rimasti “scontenti” e le specifiche situazioni a cui non sarebbe stato dato seguito: questo ci consentirebbe di migliorare il nostro servizio".

"Ad ogni buon conto, per quanto attiene le problematiche odorigene oggetto della nota, il nostro dipartimento di Pisa ha sempre garantito un intervento tempestivo - continua Arpat -. A dimostrazione di questa affermazione si comunica che dai cinque comuni (Santa Croce sull’Arno, San Miniato, Montopoli Val d’Arno, Castelfranco di Sotto e Santa Maria a Monte) nel corso del 2013 sono pervenuti 84 esposti/segnalazioni di maleodoranze: 87,5% sono stati chiusi entro 30 gg, ovvero l’intervento dei tecnici Arpat e la risposta conclusiva all’esponente è avvenuta in tale arco di tempo. Quattro sono in corso poiché pervenuti nella seconda metà di dicembre; per i restanti esposti l’Urp ha provveduto a fornire una risposta interlocutoria, a cui seguirà una risposta tecnica al termine degli accertamenti".

"Per quanto riguarda il territorio del Comune di Fucecchio, sono stati anche qui svolti dal dipartimento del circondario empolese numerosi accertamenti, in esito alle richieste del Comune ed alle segnalazioni dei cittadini che lamentavano problemi odorigeni - fanno sapere dall'Arpat -. Dai controlli effettuati, seppur spesso attivati da indicazioni generiche e senza riferimenti dei cittadini interessati, non è stato sempre possibile individuare l'origine puntuale dei cattivi odori. Talvolta è risultata attribuibile al depuratore di Fucecchio, più spesso alle attività conciarie della zona".

"L'ultimo intervento è stato eseguito nel mese di dicembre 2013 nella zona di via dei Cerchi, via Stieta, via delle Confina, via Mariotti e relativa zona industriale e concluso con l'ipotesi che le maleodoranze provenivano dalle concerie - conclude la nota -. L’intensa attività di controllo nella zona ha permesso ad Arpat di individuare alcuni impianti come principali sorgenti emissive di odori molesti e di richiedere a detti impianti di effettuare interventi di miglioramento. Il territorio è sicuramente caratterizzato da una forte commistione tra realtà industriale e realtà residenziale, la cui convivenza è problematica soprattutto considerando che la parte produttiva ha per sua natura una componente di emissioni diffuse non trascurabile e fortemente odorigena. La pianificazione territoriale dovrebbe considerare e tenere conto di questa complessità".


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