Attualità martedì 15 ottobre 2024 ore 17:15
Crisi moda. Pd Valdarno, "Servono sostegni reali"

Sala gremita con Antonio Mazzeo e gli assessori Nardini e Marras. "Dopo mesi ancora nessuna risposta o sostegno è pervenuto al nostro territorio"
CASTELFRANCO DI SOTTO — Tanti i temi trattai all'assemblea comprensoriale promossa dalle unioni comunali del Pd Valdarno inferiore svoltasi nella giornata di ieri, martedì 14 Ottobre alla Casa del Popolo di Castelfranco. Erano presenti presidente del Consiglio regionale della Toscana Antonio Mazzeo e gli assessori regionali Nardini e Marras.
Argomento principale di discussione è stata la crisi strutturale che il settore della moda e del conciario sta attraversando. In particolare, ad alimentare il momento no, le due guerre in corso e il minor potere d'acquisto di compratori storici come la Cina in questo momento delicato hanno portato ad un calo della vendita dei prodotti di pelle e dell'alta moda.
"Nonostante negli ultimi mesi si siano susseguiti diversi incontri con vari ministeri ancora nessuna risposta e/o sostegno è pervenuto al nostro territorio: alle imprese, ai lavoratori e piccole aziende. - dichiara l'unione comunale - Sosteniamo la richiesta promossa dalla Regione Toscana al Governo di prevedere ammortizzatori sociali straordinari per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende con meno di 15 dipendenti fino 31 Dicembre 2025 e un monitoraggio costante del suo utilizzo che consenta di evidenziare eventuali criticità e operare correttivi in tempi celeri così come la proroga degli ammortizzatori già prevista dalla legge per le lavoratrici e i lavoratori delle aziende con più di 15 dipendenti".
"Sosteniamo la proposta che la crisi strutturale del comparto moda che stiamo vivendo debba essere affrontata con un unico tavolo che veda seduti tutti i soggetti a vario titolo coinvolti e chiamati a mettere in atto strumenti di sostegno: pensiamo, intanto, alla presenza di tutti e due i ministeri, Mef e Mimit; le Regioni dove insistono i distretti interessati; i Comuni (se cresce la disoccupazione crescerà anche il disagio sociale sui territori); le organizzazioni di categoria e le delegazioni sindacali".
Infine, al tavolo è stato affrontato il tema del regolamento anti deforestazione dell'unione europea, che andrebbe ulteriormente a infilare un bastone tra le ruote all'intero indotto.
"Condividiamo inoltre le preoccupazioni di sindacati e imprese circa l'entrata in vigore anche se posticipata al 2026, in questa forma e con queste tempistiche, del Regolamento UE anti-deforestazione n.1115/2023 (EUDR), che potrebbe avere la disastrosa conseguenza di desertificare il tessuto economico-sociale, rendendo sostanzialmente impraticabile la sua attività circolare di recupero e trasformazione dei pellami grezzi, e vanificando i suoi stessi scopi, poiché non contribuirebbe minimamente alla reale lotta per la deforestazione, al tempo stesso favorendo il dumping concorrenziale dei Paesi extraeuropei".
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