Cronaca mercoledì 11 dicembre 2024 ore 18:15
Il cordoglio per la morte di Evaretto Niccolai
Una dedizione incessante al miglioramento del territorio. Il saluto e il ricordo per una persona che è diventata un punto di riferimento
FUCECCHIO — Se n'è andato oggi, all’età di 84 anni, Evaretto Niccolai, una vita sempre al servizio della comunità e all'impegno civico.
Proteggere i lavoratori, quelli di oggi e quelli di domani, era diventata la sua missione di vita. Tanto da diventare un riferimento sul territorio fiorentino per l’Anmil, l’associazione nazionale fra mutilati e invalidi del lavoro. Quel brutto incidente ad una pressa che gli aveva mutilato una mano in giovane età era stato capace di trasformarlo in energia positiva da spendere con i giovani, per cercare di far capire quanto sia importante il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro.
Se n’è andato dopo una malattia che non gli aveva tolto la voglia di organizzare iniziative di sensibilizzazione. Il comune di Fucecchio, che per 15 anni ha organizzato con l’Anmil e con Niccolai gli eventi sul tema della sicurezza, esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di un uomo sempre pronto ad aiutare il prossimo.
A Niccolai si devono non solo le iniziative con le scuole, come i tanti concorsi sulla sicurezza, ma anche alcune realizzazioni che sul territorio ricordano questo tema così attuale, come la targa dedicata ai caduti sul lavoro in piazza XX Settembre, la panchina bianca, e il monumento adiacente che gli studenti hanno nominato “Luana vita e lavoro”, dedicandolo a Luana D’Orazio, giovane vittima di un incidente sul lavoro che il 3 maggio 2021 perse la vita all’età di 22 anni, stritolata da un orditoio.
“E’ stato un uomo con una grandissima energia -ha dichiarato la sindaca Emma Donnini – che ha saputo trascinare con sé associazioni, istituzioni, scuole. Chi lo ha conosciuto non può che averne apprezzato la grande vitalità che lo ha accompagnato fino all’ultimo giorno di vita. Era malato da tempo ma non ha mai smesso di impegnarsi. Quando gli chiedevamo come stava, ci rispondeva che non aveva tempo per pensare alla malattia, aveva troppe cose da fare. Evaretto è stato un esempio positivo che ricordiamo con grande affetto. La sua forza di volontà era proverbiale: la nostra città e l’Anmil, di cui è stato per anni presidente comunale e provinciale e consigliere nazionale, perdono oggi un compagno di viaggio veramente unico”.
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