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Attualità martedì 08 giugno 2021 ore 12:32

Tartufi, la Lega chiede i numeri

La consigliera regionale Meini annuncia una interrogazione: Focus sul controllo e la raccolta in Toscana, facciamo chiarezza su alcune criticità”



FIRENZE — Quante sono le abilitazioni concesse per la raccolta dei tartufi? A quanto ammontano i relativi introiti e qual è il loro utilizzo? Sono alcune delle domande contenute in una interrogazione predisposta dalla Lega in Consiglio regionale.

Lo annuncia la consigliera regionale Elena Meini.

“E’ notorio- afferma Meini-come il tartufo, ad esempio quello bianco di San Miniato, rappresenti un bene alimentare di elevato valore economico ed a renderlo ancora più pregiato ed unico è la sua formazione spontanea, pur se nel nostro Paese è in fase di sperimentazione la coltivazione in apposite tartufai. Vi sono però alcune problematiche che riteniamo doveroso affrontare.”

“Un primo punto - sottolina la consigliera - riguarda i capitoli di bilancio relativi agli introiti derivanti dalla tassa annuale di ricerca e raccolta versati dai cercatori abilitati che appaiono non in linea rispetto al numero complessivo delle abilitazioni effettivamente concesse in Toscana che risultano, tra l’altro, in costante aumento. Da segnalare, inoltre, che alcuni cercatori risulterebbero sprovvisti dell’attestato d’idoneità, raccogliendo, altresì, anche dove non è assolutamente consentito.” 

“A fronte di queste considerazioni - prosegue Meini - abbiamo quindi predisposto un’interrogazione in cui chiediamo di conoscere quante siano le abilitazioni concesse, a quanto ammontino i relativi introiti, quale sia il loro utilizzo finale e se siano state pienamente rispettate le destinazioni previste dalla Regione, in particolar modo nel periodo di tempo intercorso dal 2016 al 2021. In merito alle aree tartufigene vogliamo sapere come si sia adoperato l’Ente regionale per garantire e tutelare la libera cerca e il ripristino della legalità in relazione alla gestione delle aree e quando verranno effettuate le mappature delle tartufaie controllate e delle aree tartufigene, per la necessaria definizione delle percentuali destinate alla libera ricerca”.

“Infine - conclude Elena Meini - chiediamo come e con quale periodicità vengono effettuati i controlli sulla regolarità di abilitazione e le modalità di raccolta e commercio del prezioso tubero".


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