Politica giovedì 27 marzo 2014 ore 10:00
Cavallini: "Urbanistica, pedonalizzazione e cultura, le mie priorità"
La candidata sindaco di Immagina San Miniato parla degli anni all'opposizione e dei progetti futuri in cantiere per la città della Rocca
SAN MINIATO — “Cinque anni fa San Miniato aveva bisogno di una svolta e pensavamo che un consiglio giovane potesse portare questo risultato. E invece gli interventi che avrebbero dovuto modificare il nostro territorio non ci sono stati”. Laura Cavallini, capogruppo di Sel in consiglio comunale e candidata a sindaco per la lista Immagina San Miniato, commenta così i cinque anni vissuti all’opposizione.
Che cosa, secondo lei, la giunta Gabbanini non ha realizzato?
“I proponimenti della giunta sulle politiche energetiche e sul risparmio, tanto per cominciare, non sono stati mantenuti. Poi la battaglia culturale per portare San Miniato al centro del comprensorio, di cui si parlava già cinque anni fa, si sta combattendo in questi giorni, con la proposta del Pd di creare un polo scolastico nel nostro territorio. Penso poi al fatto che in questi anni non c’è stato alcun incentivo su interventi culturali, come la valorizzazione dell’archivio storico oppure la creazione di un centro culturale dove le nostre numerose associazioni territoriali potessero ritrovarsi e fare progetti. Senza contare l’urbanistica con il fatto che non si è riusciti a concludere il project financing, oppure il mancato ampliamento del parcheggio del Cencione, insieme all’annoso problema delle auto in centro. Infine penso al problema dei diritti e alla miopia dell’amministrazione verso l’aumento delle tariffe: se cinque anni fa fossimo partiti subito con il ‘porta a porta’, adesso spenderemmo meno”.
Per quanto riguarda il problema delle auto in centro, il sindaco Gabbanini ha detto che, se sarà rieletto, vorrebbe realizzare un maxi parcheggio con due scale mobili che collegano alla parte alta della città. Lei che cosa ne pensa?
“Cinque anni fa uno dei primi progetti era quello dei lavori a piazza XX settembre. Il sindaco allora disse che avrebbe realizzato una scala mobile di collegamento con il parcheggio sottostante, invece si è limitato a riaggiustare gli scalini esistenti. Se non l’ha fatto allora, non vedo perché pensare ad un progetto così imponente, oggi. Il problema del collegamento tra la parte bassa e quella alta della città esiste, io penserei piuttosto ad una semplice viabilità adatta ai dislivelli, affidando il progetto ad una collaborazione con le università, che potrebbero avere idee innovative e vantaggiose. Se facessimo le due scale mobili poi il Comune come riuscirebbe ad accollarsi i costi della manutenzione?”.
Quali sono, secondo lei, tre priorità per il territorio di San Miniato?
“La pedonalizzazione e ciclabilità delle frazioni e del centro storico, in modo da favorire la crescita dei punti di incontro e la vivibilità. Dal punto di vista urbanistico penso all’azzeramento del consumo di suolo, con il riutilizzo di edifici sfitti e fondi vuoti, mettendo in atto politiche per il loro riuso. E infine la creazione di un centro culturale che dia al nostro territorio una sua identità”.
Come pensa di affrontare questa campagna elettorale?
“A breve Immagina San Miniato presenterà la sua lista e dopo costituiremo gruppi cosiddetti di vicinato per discutere assieme ai cittadini sulle questioni da portare avanti. In questo momento c’è una forma di disattenzione verso la politica, e in particolar modo verso quanto promesso in campagna elettorale. Si vive la delusione di non veder mantenute le promesse fatte, perciò bisogna ricostruire un percorso di fiducia che restituisca ai cittadini la voglia di partecipare alla vita politica”.
Che cosa ne pensa della discussa Unione dei Comuni del Valdarno Inferiore?
“Credo che sia un passo necessario. Ci sono politiche che non si possono più affrontare al livello comunale. Pensiamo per esempio ai flussi di commercio: molti sanminiatesi escono da qui e vanno a lavorare nei comuni limitrofi, così come avviene il contrario, perciò è importante che questi cittadini possano usufruire di servizi e trasporti efficienti, gestiti comprensorialmente. Ma lo stesso vale per il discorso scolastico dove, invece di pensare al bene dei ragazzi, si sono fatte lotte campanilistiche per mantenere i plessi sui propri territori. Idem per l’urbanistica: non è più una competenza strettamente comunale. E’ chiaro però che l’Unione deve essere la manifestazione dell’eccellenza dei singoli soggetti coinvolti dove, i vari consigli comunali, potranno compiere valutazioni sia come singoli enti, sia come Unione. L’errore finora è stato nell’aver messo in comune uffici e non politiche”.
E proprio San Miniato dovrebbe essere ente capofila, lei che cosa ne pensa?
“Dico che l’autorevolezza non si esprime con gli statuti o con il fatto che si ha a disposizione il Comune più popoloso. L’autorevolezza San Miniato doveva conquistarsela nelle discussioni, ma il sindaco e la giunta non hanno portato altro che manifesta incapacità”.
Parliamo del turismo. Secondo lei manca un progetto anche in questo ambito?
“Assolutamente sì. Dico basta alla politica degli eventi, fatta di iniziative sparse che dopo non lasciano nulla sul nostro territorio. Il centro storico non è un luogo accogliente: pensiamo alle carenze in termini di arredo urbano… Ciò che è mancato, è il fatto di fare rete”.
Mi dice che cosa vorrebbe realizzare subito se venisse eletta sindaco?
“Valutare le tariffe su rifiuti, casa, Irpef e darne una ridistribuzione più equa. Questa è la misura più urgente, insieme alla verifica sulle forme di collaborazione che il Comune ha oggi all’attivo nella gestione dei servizi, in modo da fornire occasioni ai giovani. E infine il centro culturale: il mio sogno sarebbe quello di realizzarlo in San Domenico”.
Se invece non viene eletta, intende continuare il suo “lavoro” di sentinella dall’opposizione?
“Certo. In questi cinque anni, credo di aver svolto un’opposizione corretta, precisa e puntuale. Ho privilegiato scelte che portassero avanti ciò che per il territorio era più importante in quel momento. Credo che San Miniato abbia un potenziale enorme ed inespresso, e merita di avere una collocazione importante grazie a persone che la sappiano portare avanti”.
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