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domenica 03 novembre 2024

LA TOSCANA DELLA BIRRA — il Blog di Davide Cappannari

Davide Cappannari

Sono nato a Livorno nell’ormai lontano 1976. Naturalista nell’animo e system manager per destino, nella vita mi occupo di sistemi informatici e comunicazione (per ora). Ma la mia vera passione è un’altra: la birra artigianale. E ve ne parlerò in questo blog, se vorrete accompagnarmi nei miei viaggi brassicoli.

​Birraio dell’Anno l’evento toscano da non perdere

di Davide Cappannari - giovedì 09 gennaio 2020 ore 13:44

Mancano ormai pochi giorni all’appuntamento brassicolo che nessun appassionato di birra artigianale può ignorare, soprattutto se vive in Toscana: il premio Birraio dell’anno.

Un evento talmente importante per il Movimento birrario artigianale italiano, che merita di essere raccontato a chi si è avvicinato da poco a questo mondo. Non vi descriverò le birre e neanche i partecipanti in gara. L’obbiettivo che mi pongo con questo breve scritto non è quello di promuovere un festival o pubblicizzare dei produttori di birra artigianale più che affermati. È l’eccellente lavoro che svolgono quotidianamente a parlare per loro. Quello che voglio fare e raccontarvi la filosofia che anima questa competizione e farvi capire perché, anche se neofiti, dovreste seriamente prendere in considerazione la possibilità di partecipare a questa manifestazione unica nel suo genere.

Rispetto ai soliti premi dedicati al mondo della birra artigianale, incentrati sul prodotto, questo evento mette al centro dell’attenzione il mastro birraio. Per usare un paragone amato dagli organizzatori si tratta di “una sorta di Pallone d’oro della birra” che grazie al voto di oltre cento esperti italiani consacrerà, in base alla valutazione delle produzioni dell’anno appena passato, il Birraio dell’anno e il Birraio emergente.

Questa manifestazione, giunta ormai all’undicesima edizione, durerà tre giorni e vedrà competere tra loro venti produttori di birra esperti e cinque produttori emergenti; le birre artigianali italiane a portata di bicchiere saranno centottanta, inoltre, una novità introdotta in questa edizione, ci sarà il Best Pub corner, con i cinque publican più quotati del momento, il tutto in una cornice di street food innovativo e di qualità in grado di azzardare accostamenti gastonomico-birrari insoliti ma azzeccati.

Come già in parte accennato questo evento nasce con l’intento di valutare complessivamente il lavoro svolto da un produttore di birra artigianale, non si premia quindi la qualità di una singola birra, ma quella dell’intera produzione annuale. Questo tipo di valutazione, invero assai ambiziosa, viene svolta da un cospicuo numero di arbitri, che in base ad un preciso sistema condiviso individueranno il vincitore delle due categorie in gara. Per la definizione della classifica finale alcuni valori di cui i giudici devono tener conto, e che devono rilevare dall’assaggio delle birre, sono: la costanza nelle produzione, la competenza tecnica e la filosofia produttiva. Aspetti che in teoria potrebbero essere arbitrariamente interpretati, se non fosse per le stringenti regole di valutazione e per la grande competenza e l’accurata formazione a cui devono sottoporsi i giudici prima di essere idonei a questo tipo di attività.

E questo non è tutto, ci sono anche dei requisiti a cui i partecipanti devono attenersi. Intanto i birrai devono produrre in Italia, non sono ammessi i mastri birrai che producono in regime di beer firm (che non possiedo un loro sito produttivo, ma utilizzano quello di altri) e non possono partecipare quei produttori che producono birre in conto terzi. Le birre in giudizio devono inoltre essere tutte prodotte e messe in commercio sotto lo stesso marchio e devono essere sul mercato almeno da due anni.

Ma tornando alle regole, il vincitore del premio Birraio dell’anno verrà individuato attraverso due votazioni. Nella prima fase ogni giudice selezionerà dieci nomi, ai quali verrà attribuito un punto. Nella seconda fase ciascun giudice selezionerà una rosa ristretta di cinque nomi attribuendo loro un ulteriore punteggio, che sarà inversamente proporzionale alla posizione indicata nella classifica (5 punti al primo della lista, 4 punti al secondo… etc). Dal confronto di queste classifiche e dalla somma totale dei punti collezionati da ogni produttore in gara, verrà stabilita una classifica finale riepilogativa che, al netto dei bonus assegnati, stabilirà il vincitore.

Per l’assegnazione del premio Birraio emergente il metodo di giudizio è simile. Anche qui c’è una modalità di valutazione che prevede la determinazione da parte di ogni giudice di una doppia classifica, ma con un numero inferiore di partecipanti. Nella prima classifica i giudici scelgono i tre nomi preferiti, nella seconda ne scelgono uno, e dalla somma dei punti assegnati da ogni giudice si ricava la classifica finale e il vincitore.

La premiazione, prevista per domenica 19 gennaio alle ore 16.30, vedrà sul palco un dei padri fondatori del Movimento birrario artigianale italiano, il notissimo e apprezzato degustatore Lorenzo Dabove, in arte “Kuaska”. A lui il compito di annunciare e premiare i vincitori. Inutile dirvi che per un mastro birraio l’apprezzamento di Kuaska per una propria produzione brassicola è paragonabile ad una laurea honoris causa.

Ma non troverete solo Kuaska a Birraio dell’anno, l’evento pullula di esperti e professionisti collegati in qualche modo alla birra artigianale. Ed è anche un punto di ritrovo importante per gli homebrewers italiani (produttori amatoriali di birra) molti dei quali, oltre che essere giudici certificati BJCP, sono dei veri e propri opinion leader nel settore della birrificazione casalinga, in grado di orientare con il loro parere intere comunità di appassionati.

Insomma, questo festival è una finestra sul mondo del Movimento birrario artigianale italiano, una realtà da scoprire che non mancherà di stupirvi per l’apertura mentale e la disponibilità di chiunque sia lì, se non per semplice svago, per affari o per altre questioni di più rilevante importanza. Non sarebbe poi così raro ritrovarsi fianco a fianco con un gentile e sconosciuto compagno di bevute, intento nello spiegare agli astanti perché il produttore della birra che sta sorseggiando dovrebbe vincere, per poi scoprire che si tratta di uno dei mastri birrai in gara intento ad elogiare la produzione di un rivale. Anche vedere due birrai che si scambiano consigli e ricette per migliorare le reciproche produzioni è una cosa che può facilmente accadere nella tre giorni di Birraio dell’anno.

Spero di avervi debitamente incuriosito, anche senza aver dedicato una singola riga alle birre ed ai mastri birrai in gara, perché come già detto non era quello il mio intento. Ma se la vostra curiosità vi porta oltre, sul sito birraiodellanno.it trovate ulteriori notizie sull’evento, e se volete potremo anche bere una pinta di birra insieme al Tuscany Hall di Firenze, dal 17 al 19 gennaio. Io ci sarò!

Se avete domande, correzioni o argomenti da suggerire potete scrivermi a questo indirizzo: blog.luppolodimare@gmail.com

Davide Cappannari

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