Attualità sabato 19 novembre 2016 ore 18:30
I dubbi ed i risvolti del caso Geofor Marconcini

Parla Renzo Macelloni, esperto e figura di riferimento nel settore dei rifiuti: "Questi tipi di servizi dovremmo gestirli totalmente in modo pubblico"
PECCIOLI — Se c'è qualcuno che della Valdera si è sempre occupato e in materia di gestione di smaltimento di rifiuti qualcosa ha dimostrato di capirci, questo è senza dubbio Renzo Macelloni. Volenti o nolenti - perché si sa, c'è chi lo ama e chi lo odia - bisogna ammettere che l'attuale sindaco del Comune di Peccioli è un personaggio di riferimento in questi settori, uno che da più di vent'anni segue le dinamiche del territorio e di conseguenza può tratteggiare un'analisi del caso Marconcini, del futuro di Geofor Spa e di un momento di passaggio delicato com'è quello legato al percorso di gara dell'Ato Costa, con le varie aziende operanti nelle province del territorio (Geofor compresa) che si sono unite nel consorzio RetiAmbiente Spa per presentarsi più forti al momento dell'affidamento con procedura europea. Contesti sui quali purtroppo non possono non aleggiare gli spettri derivanti dall'inchiesta che ha visto coinvolte l'Ato Toscana Sud, Sei Toscana e Siena Ambiente e che ha fatto emergere un sistema di "commistione" nella gestione della gara per la gestione completa del ciclo di rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto, un appalto ventennale dal valore di circa 3,5 miliardi di euro.
A Macelloni, quindi, abbiamo fatto qualche domanda in merito a queste vicende di attualità. Non certo per tirare in ballo il suo nome nel post Marconcini, ma come nei giorni scorsi ha fatto sempre su QuiNewsValdera Mario Mannucci, citandolo in un articolo nella rubrica TuttoPONTEDERA, come uno fra i "più esperti" in materia.
Allora sindaco, che idea si è fatto di questa vicenda dell'auto blu dell'ormai ex presidente di Geofor Spa?
Mi
dispiace enormemente. Al di là di alcuni errori
che possono esserci stati, e non sono io a giudicare, Marconcini è
senza dubbio una persona seria, molto appassionata e un gran
lavoratore, lui poteva traghettare senza problemi Geofor verso la
gara. Il fatto che non possa essere lui a svolgere questo passaggio, a mio parere, è un
indebolimento per l'azienda. Mi dispiace anche a livello personale,
al di là di esser stato io uno dei pochi che in questi anni ha
discusso in modo serio con Paolo.
Da Filippo Fatticcioni a Francesco Nocchi, da Antonio Pasquinucci a Ivan Ferrucci, fino a Massimiliano Sonetti. I nomi dei papabili alla presidenza Geofor circolati in questi ultimi giorni sono stati diversi. Cosa ne pensa?
Non mi esprimo in alcun modo sulle capacità ed esperienza delle persone che sono state tirate in ballo. Mi pare giusto dire però che, probabilmente, bisognerebbe rendersi conto che quando una persona come Marconcini lascia la guida, non possono esserci candidature lanciate in leggerezza. Bisogna stare attenti a non generare nella cittadinanza la percezione di candidature che sembrano puntare più a una sistemazione personale che non a una scelta ponderata di chi è più esperto, capace e ben visto. Inviterei per questo i soggetti interessati a tener di conto dell'opinione pubblica e a non insistere su nomi che magari non vengono percepiti nella maniera giusta.
Quindi quello di Marconcini è un episodio
che non ci voleva in questo momento in cui sembra davvero vicina la
gara del Gestore Unico?
Indubbiamente
questo è un momento di passaggio. Certo, Geofor è
oggetto della gara stessa, ma per il tempo che servirà a trovare
un nuovo presidente competente questo episodio potrebbe indebolire un po'
l'azienda.
Sempre in merito alle candidature, la sindaca leghista Ceccardi di recente ha detto che la scelta del nuovo presidente Geofor va condivisa e che l'azienda non è proprietà del Pd. Dichiarazioni esagerate o con qualche fondamento?
Be', sul fatto che
la Geofor non sia proprietà del Pd la sindaca ha ragione, ma solo in parte. Non si può parlare di bando. Come ho già
spiegato, a mio parere, è giusto che i sindaci scelgano, con
molto giudizio e tenendo conto della percezione dei cittadini,
persone di cui hanno fiducia.
Tutta l'inchiesta sull'Ato Toscana Sud quanto può nuocere alla nostra zona e, se la giustizia dimostrerà quei reati, come si è arrivati a questo?
E'
una piccola tragedia. Ogni volta che ci sono delle indagini così
importanti proprio perché in questi ambiti delicati,
sicuramente non ne trae giovamento l'immagine della pubblica
amministrazione. Se le cose dette dal Gip sono vere, occorre prendere
le distanze in modo netto. Tutta la faccenda è un errore che
pesa e che mette a rischio tutte le procedure svolte fin ora. Io
credo che siamo a questi livelli perché forse non c'è
stato il coraggio di fare scelte che guardassero esclusivamente al
pubblico, perché non abbiamo coltivato l'idea di una classe di
manager esclusivamente pubblica ma piuttosto abbiamo pensato che la
commistione col privato fosse necessaria. A mio parere questi tipi di
servizi, così legati al territorio, dovremmo essere in grado
di gestirli totalmente in modo pubblico, attraverso una gestione
aziendale ma con indirizzo esclusivamente pubblico. La sinistra ha
perso questa prospettiva, ma dobbiamo recuperarla.
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