Questo sito contribuisce alla audience di 
QUI quotidiano online.  
Percorso semplificato Aggiornato alle 11:16 METEO:SAN MINIATO17°  QuiNews.net
Qui News cuoio, Cronaca, Sport, Notizie Locali cuoio
venerdì 26 aprile 2024
Tutti i titoli:
corriere tv
Grillo: «Il Movimento è in salute, Conte deve avere più verve»

Lavoro sabato 06 novembre 2021 ore 09:29

Qrlms, un software per le imprese calzaturiere

Presentato a Firenze il progetto, capofila un'azienda di Montecalvoli, che mira ad ottimizzare i processi produttivi e controllare l'intera filiera



SANTA MARIA A MONTE — La digitalizzazione delle imprese della calzatura adesso è possibile e nuovi scenari e opportunità si aprono per le aziende toscane e non solo. Ecco la filiera integrata come modello di business. Il settore calzaturiero è una realtà di rilievo nel quadro economico italiano (5.075 aziende e 77.746 addetti). La Toscana riveste un ruolo di leadership con 1.186 imprese e 15.499 addetti.

Il 4 novembre 2021, nell’Auditorium del Centro Congressi al Duomo di Firenze, sono stati presentati i risultati del progetto Quick Response Logistics and Manufacturing in the Supply Chain of Shoes Industry (QRLMS) che ha come capofila la Principia Tech di Montecalvoli, realizzato attraverso un bando cofinanziato dalla Regione Toscana e dal Fondo europeo di sviluppo regionale, durato 3 anni, che ha portato alla realizzazione di un dimostratore software per aumentare le capacità competitive delle imprese della filiera calzaturiera.

Ad intervenire sono stati Lorenzo Bacci, dirigente della Regione Toscana, responsabile del Settore diritto allo studio universitario e sostegno alla ricerca, il prof. Marco Frosolini docente dell’Università di Pisa presso il dipartimento di Ingegneria Civile e Industriale, Salvatore Li Causi project manager della Principia Tech, il prof. Agostino Bruzzone dell’Università di Genova, Ilaria Calò, titolare del calzaturificio Simonetta Rossi e Debora Donati consulente del Consorzio Universitario Quinn in rappresentanza del calzaturificio Status e Ilaria Campana, responsabile della Business Unit Innovation e Performance Excellence del Consorzio Universitario Quinn di Pisa e Luca Sani, presidente del Consorzio Toscana Manifattura di Santa Croce Sull’Arno.

Ad aprire i lavori è stato Marco Gabellone, presidente di Principia Tech: “L’ottimizzazione dei processi produttivi sono la vera sfida – ha detto - dove ci giochiamo la partita nei prossimi anni".

Questo progetto rappresenta anche un esempio virtuoso di come le istituzioni possano collaborare e dialogare con le aziende e il tessuto economico del territorio e Lorenzo Bacci, dirigente della Regione Toscana, ne ha dato conferma: “Non solo ma anche tra istituzioni e istituzioni, visto che il bando che lo ha finanziato deriva da un Accordo di Programma Quadro fra MIUR, Agenzia per la Coesione Territoriale e Regione Toscana”.

Il prof. Marco Frosolini dell’Università di Pisa si è soffermato sul concetto di resilienza: “Il progetto QRLMS si è sviluppato durante la pandemia. In questo periodo si è spesso sentito parlare di resilienza, indicando con questo termine la capacità di un sistema di resistere e di adattarsi alle sollecitazioni esterne. Le soluzioni proposte dal progetto possono senza dubbio incrementare e supportare la resilienza della filiera della calzatura. La metodologia funziona ma ci vogliono le giuste tecnologie per farla funzionare al meglio”.

Salvatore Li Causi project manager della Principia Tech, è entrato nello specifico presentando il prototipo del software, spiegando le peculiarità degli strumenti ICT sviluppati (informations and communications technology) come supporto tecnologico per i processi operativi che il progetto ha studiato e che mira di introdurre nei calzaturifici: connettore software con l'ERP (enterprise resource planning), pianificatore produttivo a slot, schedulatore collaborativo di filiera.

I principali vantaggi derivanti dall’adozione dei citati tool sono riassumibili in: riduzione “lead time”, efficentamento dei processi produttivi, ottimizzazione della produzione, maggior coordinamento dell’intera supply chain, garanzia dei tempi di consegna, e maggior qualità del lavoro, possibilità di emettere ordini piccoli e frequenti una volta noti i valori effettivi di “sell out”, conseguente riduzione degli immobilizzi, miglior servizio al cliente.

Il modello di integrazione agile della filiera basato su soluzioni ICT, una volta a regime, sarà il vero valore aggiunto delle nostre imprese

Il prof. Agostino Bruzzone dell’Università di Genova ha mostrato il simulatore sviluppato per validare gli approcci progettati per l’integrazione di filiera: “Lo scopo è quello di prendere i dati statistici che ci arrivano dalle aziende e darli in pasto ai simulatori ha detto – che poi ci forniranno dettagli e analisi di rischio e metteranno i manager in condizione di fare le proprie scelte gestionali e monitorare la loro efficacia”.

Ilaria Calò, titolare del calzaturificio Simonetta Rossi e Debora Donati consulente del Consorzio Universitario Quinn, che ha parlato anche in nome e per conto del calzaturificio Status, hanno invece riportato le loro testimonianze sul campo come prime aziende a far uso in forma sperimentale dei dimostatori sviluppati nel progetto. L’obiettivo è stato quello di “aderire con approccio esplorativo per acquisire consapevolezza di nuovi scenari di sviluppo per l’azienda e creare i presupposti organizzativi per affrontare la competizione globale. Siamo pronti a sostenere gli investimenti necessari alla trasformazione digitale che ci permetterà di prevedere i tempi di lavorazione e consegna degli attori della filiera, e metterci nelle condizioni di aprire mercati alternativi ( il mondo del digital web).

Ilaria Campana, responsabile della Business Unit Innovation e Performance Excellence del Consorzio Universitario Quinn di Pisa ha mostrato le regole e le formule di come aumentare la competitività delle imprese del fashion attraverso la digitalizzazione. “Vanno create regole che possano sopravvivere nel tempo – ha detto – puntando a mettere in sicurezza l’elevata conoscenza del prodotto e il saper fare tipici del made in Italy. Per mettere in sicurezza gli investimenti tecnologici è fondamentale avere una chiara visione del punto di partenza oltre che del punto d’arrivo per definire un percorso sostenibile con obiettivi raggiungibili in cui le persone siano protagoniste del cambiamento.

Tradizione ed innovazione dunque. Come un prodotto artigianale, creato dalle mani di veri e propri maestri del cuoio possa dialogare con le nuove tecnologie, nuovi mezzi di comunicazione e tecniche di digitalizzazione. Come aziende in essere da 50 anni possano adeguarsi ai tempi e mettersi in pari con la storia. Apparentemente due mondi molto distanti che per certe aziende fanno ancora fatica ad incontrarsi. Ma è questa la nuova frontiera da abbattere.

E Luca Sani, presidente del Consorzio Toscana Manifattura di Santa Croce Sull’Arno che rappresenta 60 aziende del settore, nonché imprenditore, titolare del calzaturificio Buttero di Stabbia (Cerreto Guidi), sta già affrontando la sua sfida con il futuro. “Siamo nel momento giusto al posto giusto. Il momento è la transizione digitale e il posto è la Toscana che ha una competenza di filiera che non si trova altrove. I nostri brand ormai richiedono infrastrutture tecnologiche e una programmazione precisa che è impossibile fare con un foglio di Excel. La digitalizzazione e il processo ecologico sono le cose più richieste. Le aziende sono pronte a definire nuove modalità organizzative per fare incontrare domanda e offerta nei nuovi mercati digitali. Noi ci abbiamo creduto da tempo, quando gli altri ci stanno ancora pensando. Bello il progetto, ora va messo in pratica e per far questo ci vogliono imprenditori che credano nel futuro come stiamo facendo noi”.


Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI

Tag
Iscriviti alla newsletter QUInews ToscanaMedia ed ogni sera riceverai gratis le notizie principali del giorno
L'articolo di ieri più letto
Stimato chirurgo ortopedico dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, aveva 60 anni. Domani l'ultimo saluto a Montecalvoli
Offerte lavoro Toscana Programmazione Cinema Farmacie di turno

Qui Blog di Federica Giusti

QUI Condoglianze



Ultimi articoli Vedi tutti

Cronaca

Cronaca

Cronaca

Attualità