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Politica domenica 22 aprile 2018 ore 09:33

La nuova società della salute piace ai sindaci

La nuova Società della Salute Empolese/Valdarno, i sindaci: "Progetto e cammino comune, senza prescindere dalla nostra storia e dalla nostra realtà"



SAN MINIATO — Alla vigilia della presentazione nei consigli comunali del progetto di fusione che darà vita alla nuova Società della Salute Empolese/Valdarno i quattro Sindaci del Comprensorio (San Miniato, Santa Croce sull'Arno, Castelfranco di Sotto e Montopoli) esprimono le loro valutazione in merito.

“La riforma sanitaria regionale ha visto l’istituzione e la suddivisione del territorio toscano in tre aree vaste e in tre aziende sanitarie; di conseguenza la zona del Valdarno Inferiore è stata interessata dalla revisione degli ambiti territoriali, andando a creare un’unica zona distretto con i Comuni dell’Empolese Valdelsa e dando vita ad una zona che ricalca di fatto il territorio dell’ex Asl 11 - spiegano - I quattro Comuni della Società della Salute Valdarno Inferiore, ente incorporante nella nuova Sds, hanno maturato un’esperienza oramai decennale, prima come ufficio comune e poi come consorzio, nell’ambito della gestione dei servizi sociali associati. Hanno svolto in tal modo il ruolo di progettazione e programmazione, accanto a quello di erogazione dei servizi. Questa esperienza - aggiungono i sindaci - ci ha portato a considerare positivamente anche l’idea di attuare un accorpamento più ampio, con l’intenzione di costruire un progetto e un cammino comune senza prescindere dalla nostra storia e dalla nostra realtà".

Di fatto la collaborazione tra le due Sds non nasce oggi, ma ha già dato vita a progetti comuni in numerosi ambiti; solo per citarne alcuni: il centro affidi, la gestione del servizio emergenza urgenza sociale, la gestione dei fondi europei per l’inclusione sociale e la lotto alla povertà.

"Gli obiettivi di questo progetto di fusione sono ambiziosi ma concreti - precisano i sindaci -: mantenere su ogni comune l’erogazione dei servizi e i presidi socio/sanitari, uniformare le procedure e le modalità di accesso ai servizi, facilitare l’accesso a fondi europei e a bandi regionali e nazionali, potendo contare su una popolazione di riferimento più ampia e di una migliore organizzazione, formare figure professionali specializzate che possano operare su due aree. Fondamentale sarà il coinvolgimento e il ruolo del terzo settore e delle formazioni sociali nel processo di fusione, attraverso una nuovo e più attuale veste della Consulta del terzo settore e del Comitato di partecipazione- e concludono -. Il progetto inoltre potrà contare su risorse aggiuntive regionali garantite per cinque anni che andranno ad incrementare i bilanci, per altro in salute, delle due Sds interessate alla fusione e anche sotto il profilo delle figure professionali potremo contare su un direttore unico completamente dedicato e già forte di una lunga esperienza proprio nella gestione della Società della Salute del Valdarno Inferiore". 


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