Politica venerdì 02 agosto 2024 ore 14:30
Crisi della moda, l'appello di Giani e Nardini
Nuova lettera inviata alla ministra del Lavoro Calderone: in tutta la Toscana oltre 8mila lavoratori e lavoratrici ricevono già degli ammortizzatori
COMPRENSORIO DEL CUOIO — Il settore moda ha bisogno di ammortizzatori sociali per evitare i licenziamenti. Un monito lanciato dal presidente della Toscana, Eugenio Giani, e dall'assessora regionale al Lavoro, Alessandra Nardini, che hanno rinnovato la richiesta d'incontro alla ministra Marina Elvira Calderone.
"Un confronto è sempre più urgente - hanno spiegato dopo l'invio di una lettera in cui hanno fornito i dati sui lavoratori e le lavoratrici in cassa integrazione - in Toscana sono circa 8.160 le persone impiegate nel settore che ogni mese risultano beneficiarie e beneficiari di una misura di ammortizzazione sociale. Sono dati purtroppo in crescita negli ultimi mesi, a dimostrazione del perdurare dello stato di crisi, che in misura diversa caratterizza tutti gli ambiti del settore, in particolare cuoio e calzaturiero".
Le informazioni erano state richieste come contributo conoscitivo dalla stessa ministra a tutte le Regioni maggiormente colpite dalla crisi del comparto, dopo l’avvio delle interlocuzioni avvenuto a metà Giugno con una lettera del presidente Giani e una lettera dell’assessora Nardini in qualità di coordinatrice della XI commissione della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
"Occorrono interventi rapidi ed efficaci per sostenere i redditi di migliaia di lavoratrici e lavoratori, già a partire dalle prossime settimane - hanno aggiunto - c'è la piena disponibilità della Toscana a lavorare assieme al livello centrale per individuare gli strumenti più adeguati, per sostenere le imprese a fronte di questo drastico calo della domanda e per salvaguardare professionalità e maestranze".
"Abbiamo anche istituito un gruppo tecnico specificamente dedicato a definire, anche sulla base delle misure che abbiamo già adottato, interventi di politica attiva del lavoro - hanno concluso - ancora oggi continuiamo a leggere il grido di allarme lanciato da sindacati e associazioni di categoria. Servono risposte e come Toscana siamo pronti a fare la nostra parte: emergono numeri preoccupanti e questo impone un impegno straordinario da parte di tutte le istituzioni".
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