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Cultura martedì 26 novembre 2024 ore 09:14
I ragazzi in prima linea contro la violenza
Una giornata formativa e che ha lasciato il segno. Sgueo, “Siamo di fronte ad un problema. Serve insegnare alle nuove generazioni”
CASTELFRANCO — Le iniziative per sensibilizzare la popolazione sul tema dell'eliminazione della violenza sulle donne insieme alle scuole del territorio dell'istituto comprensivo Leonardo da Vinci. Gli eventi per il 25 Novembre.
I ragazzi hanno avuto un ruolo fondamentale in ogni iniziativa infatti. Davanti al municipio di Castelfranco si è svolto un flash mob, organizzato dalle insegnanti e dai ragazzi, un manifestazione che ha voluto essere in primo luogo un atto di sensibilizzazione di testimonianza. All'intero delle scuole del comune poi i ragazzi hanno affrontato varie attività in vista del 25 novembre, dopo avervi lavorato in classe con i propri docenti.
Le classi terze delle scuole Secondaria di Orentano nel percorso di sensibilizzazione sul tema della violenza di genere, utilizzando un approccio creativo e simbolico hanno dato voce a un oggetto particolarmente, poco importante, una scarpetta Rossa.
Le Classi seconde della scuola Secondaria del capoluogo si sono impegnate nella presentazione di letture e di riflessioni frutto di discussioni sul fenomeno dei femminicidi e più in generale, sulla violenza sulle donne .
Classi quinte Orentano, dopo una discussione sul ruolo della donna nel passato, confrontato con quello di oggi, hanno riflettuto sulle notizie di femminicidio di cui erano a conoscenza, parlato di diritti umani e del rispetto che ognuno deve dare e ricevere. Classi quinte Castelfranco hanno invece svolto un’esibizione dove una dopo l’altra, si presentano attraverso la cornice di un quadro dicendo il nome di donne note e meno note che hanno rivendicato il proprio diritto di autodeterminazione.
“Una serie di iniziative importanti e significative qui riportate in sintesi – ha dichiarato l'assessore alla scuola Nicola Sgueo - che hanno cercato di trasmettere valori come il rispetto e la non violenza alle nuove generazioni”.
“In Italia, oggi i dati di cronaca non lasciano scampo ad equivoci: un lento imbarbarimento si sta protraendo tra da 10-15 anni. Agli inizi degli anni 2000, in Europa, si era al terzultimo posto per gli omicidi nei confronti delle donne. Ai primi posti vi erano le Repubbliche Baltiche appartenute all’ex blocco sovietico. Ciò che ritroviamo sino ad oggi, possiamo farlo risalire a vari fattori: mancanza d’una educazione retta, permanenza di culture antropologiche divergenti dalla nostra, scivolamento verso il basso della cultura intesa come formazione integrale d’un individuo, e molto, molto altro. Siamo di fronte ad un problema, è inutile negarlo”.
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