Cronaca lunedì 24 marzo 2014 ore 17:11
Braccialetto elettronico, la pena si sconta a casa e non in carcere

Attivato per la seconda volta in provincia, il sistema di controllo permette di far fronte al sovraffollamento delle carceri
PROVINCIA DI PISA — Domenica, un napoletano proveniente dal Carcere di Secondigliano (Na) e condotto in carcere a Pisa dalla polizia Penitenziaria, è stato messo ai domiciliari, con il braccialetto elettronico.
E' la seconda attivazione nella provincia di Pisa del particolare
regime di controllo. La prima, sempre attuata dai carabinieri di Pisa, risale a febbraio quando fu applicato ad un detenuto
proveniente dal carcere Don Bosco. Questo particolare regime di
controllo dà la
possibilità ai detenuti agli arresti domiciliari o ai condannati
alla detenzione domiciliare, dopo il via libera al consenso per l’applicazione del
particolare sistema di controllo, di scontare la misura cautelare o
la pena detentiva a casa, invece che in carcere.
La
nuova legge ha come obiettivo quello di porre un freno al sovraffollamento carcerario e di offrire alle forze
dell’ordine ulteriori sistemi di controllo nei confronti dei
soggetti sottoposti ad obblighi. Il sistema è
collegato alla centrale operativa della forza di polizia alla quale
sono stati delegati i controlli, ed emette un segnale di allarme
se il detenuto si allontana dal luogo ove è stato
ristretto per scontare la pena. Tale sistema alleggerisce i controlli ma non esenta del tutto la
vigilanza delle forze di polizia, per evitare che il sottoposto
agli obblighi possa violare tutte le altre prescrizioni imposte dalla
misura, come il divieto di frequentare pregiudicati e incontrarsi
con persone estranee al nucleo familiare, utilizzare sistemi di
comunicazione e altro.
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