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Attualità venerdì 22 ottobre 2021 ore 16:00

Keu, pronto il piano di interventi di emergenza

L'assessore regionale all'ambiente Monni: "I tempi non brevi". Nelle aree limitrofe ai 13 siti inquinati non ci sono state contaminazioni delle acque



FIRENZE — La Regione Toscana monitora costantemente lo stato di attuazione dell’accordo di programma finalizzato a migliorare la gestione dei reflui civili nel comprensorio del Cuoio, l’attività sul depuratore Aquarno, lo stato canale Usciana e la complessa attività relativa ai 13 siti in cui è stato rinvenuto il miscelato contenute il keu, il rifiuto derivante dal trattamento dei fanghi di conceria al centro di un’inchiesta della Direzione distrettuale antimafia. Lo ha ribadito l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni insieme alla commissaria straordinaria per le problematiche connesse al keu Renata Laura Caselli e il direttore di Arpat Pietro Rubellini.

Durante la conferenza stampa è stato confermato l’avanzamento delle attività previste dall’accordo di programma del 2013 per migliorare la gestione dei reflui civili e diminuire l’impatto nell’intera zona, come dimostrato dalle ultime analisi e dagli studi realizzati da Arpat. La spesa complessiva programmata ammonta a 197 milioni di euro: 137 destinati all’Autorità Idrica Toscana per le opere di collettamento dei reflui civili, 54 all’associazione e al Consorzio Conciatori per gli interventi di competenza (adeguamento dell’impianto Acquarno riva destra, 27 milioni di euro; attraversamento dell’Arno riva destra 950mila euro; acquedotto industriale di riuso, 10 milioni di euro; adeguamento impianto Cuoiodepur riva sinistra, 15,6 milioni di euro) e 5 al Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno per la naturalizzazione del Padule di Fucecchio.

E’ stato poi fatto il punto della situazione sul depuratore Aquarno, sia sotto il profilo autorizzativo sia in riferimento ai controlli sugli scarichi. In relazione allo scarico del depuratore e al canale Usciana, dai campionamenti effettuati dall'Arpat nei primi due trimestri del 2021 risultano rispettati i valori limiti di emissione.

Per quanto riguarda i 13 siti in cui è stato rinvenuto il miscelato contenente keu, il coordinamento formato da Regione, Arpat e Comuni coinvolti ha definito il piano degli interventi di messa in sicurezza di emergenza (attraverso la copertura, l’impermeabilizzazione del suolo, la regimazione delle acque superficiali e il monitoraggio delle acque superficiali e sotterranee) e, poi, alla realizzazione di interventi permanenti (a carico del soggetto responsabile dell’inquinamento e, in caso di inadempienza, a cura delle amministrazioni competenti per la bonifica, il risanamento delle matrici ambientale e la rimozione dei rifiuti).

Nelle aree limitrofe ai 13 siti in cui è presente il keu è stata confermata l’assenza di contaminazione delle acque. La Regione ha sostenuto integralmente, anche con risorse aggiuntive, i costi relativi alle attività di monitoraggio dei pozzi ad uso domestico e alla loro prosecuzione nei prossimi mesi.

“Non c’è mai stata sottovalutazione della situazione - ha dichiarato l'assessore Monni - semmai grande attenzione soprattutto ai dati elaborati da Arpat, fonte principale sulla quale abbiamo basato le decisioni assunte finora. Dobbiamo ricordare che è stato proprio un controllo effettuato da alcuni addetti dell’Agenzia, nel 2018, presso il Green Park di Pontedera a rilevare le prime anomalie. Poi da lì è partita la diffida degli uffici regionali alla ditta Ecoespanso (produttore del “keu”) e la successiva modifica dell’autorizzazione che ha previsto come destinazione del “keu” lo smaltimento in discarica. Insomma, la catena di controllo ha funzionato. Al tempo stesso i recenti studi di Arpat confermano che gli interventi definiti nell’Accordo di Programma sulla depurazione civile nel comprensorio del cuoio stanno determinando significativi miglioramenti dello statodell’ambiente, nella consapevolezza che è necessario proseguire nell’impegno volto a diminuire gli impatti ambientali”.

“L’indagine della DDA di Firenze porta alla luce un tentativo gravissimo di aggressione delle mafie al nostro tessuto socio-economico a cui dobbiamo opporci con la massima risolutezza, ma continuo a ripetere che la Toscana non è terra pervasa dalle mafie e non è un territorio sui cui non c’è controllo e dove tutto è lecito - ha concluso l'assessora - Il rischio di infiltrazione delle realtà criminali è concreto e non deve essere sottovalutato, ma troverà istituzioni e comunità determinate a perseguire la strada della legalità”.


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