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Cronaca venerdì 31 gennaio 2014 ore 11:34

Spinelli sulla caccia allo storno: “Occorre affrontare i temi con minor ipocrisia e maggior concretezza”

Il neo candidato propone una partecipazione più attiva della cittadinanza nella gestione dell'ambiente



FUCECCHIO — Alessio Spinelli, candidato alle elezioni primarie del PD a Fucecchio, interviene su un tema molto sentito a Fucecchio e nelle campagne circostanti, quello della caccia.

“Quando si parla di caccia – dice Spinelli – lo si fa sempre partendo da preconcetti e da divisioni maniache. Io invece voglio affrontare la questione in maniera pragmatica, mettendo da parte le solite divisioni tra ambientalisti e cacciatori. Occorre guardare ai fatti, partire dall’esistente, per cercare di migliorare la situazione. Basta vedere cosa accade per la caccia allo storno, tanto per fare un esempio. Si tratta di una specie che causa gravi danni all’agricoltura, e che, come conferma l’indagine effettuata dal Centro Ornitologico Toscano (C.O.T.), è in aumento. Per questo motivo è stato deciso dalla Regione che lo storno può essere prelevato in deroga (in quanto specie non cacciabile) in 69 comuni. Tra questi comuni ci sono praticamente tutti quelli limitrofi a Fucecchio ma non il nostro. Il motivo di questa differenza però non è di carattere ambientale o di tutela degli animali. Gli storni non sono presenti a Fucecchio in numero minore, anzi qui trovano un ambiente incontaminato e cibo in quantità. Il fatto che all’ente di competenza sulla caccia, la Provincia di Firenze (nello specifico l’Ambito Territoriale di Caccia Firenze 5) dal nostro territorio non arrivano richieste di pagamento di danni economici prodotti dallo storno da parte di cittadini e o aziende agricole. Questo non perché i danni non ci siano (i nostri oliveti sono fortemente danneggiati) ma perché i piccoli proprietari e le piccole aziende ben sapendo che l’ATC5 ormai non paga più, da anni, i danni prodotti dalla selvaggina, non hanno fatto neppure le denunce.

Il paradosso è che chi sopporta in silenzio, accollandosi l’onere del danno per quieto vivere e per non gravare sulla provincia degli inutili costi che la denuncia produce, anziché vedersi riconosciuto un comportamento responsabile diviene oggetto di attenzioni discriminatorie. La cosa ci deve far riflettere su come, chi vive un territorio (cittadini, agricoltori, proprietari terrieri, sportivi, turisti ed anche i cacciatori, ma soprattutto gli amministratori locali) debba cercare un interesse generale salvaguardando i diritti dei particolari. Occorre partecipare direttamente ed in maniera attiva alla gestione della ambiente senza subire passivamente scelte incomprensibili che derivano da chi non conosce la realtà”.


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