Attualità domenica 18 gennaio 2015 ore 16:21
Shalom, rientra la delegazione dall'Iraq

Il movimento ha visitato il campo profughi di Ankawa. Lanciata la campagna di solidarietà #adottauncamprofughi
SAN MINIATO — Un viaggio per conoscere, per capire e per "dare una mano". Questo il senso della visita di una delegazione di volontari del Movimento Shalom, guidata da Don Donato Agostinelli, in Iraq. Il gruppo, che ha trascorso sei giorni ad Ankawa nella regione autonoma del Kurdistan, è entrato in contatto con una realtà complicata.
"La situazione è intricata e molto complessa - spiega Manola Polverosi di Castelfiorentino-. È necessario, però, intervenire
rapidamente per far fronte ai numerosi bisogni di migliaia di sfollati in fuga
dall'Isis".
I miliziani di Abu Bakr al Baghdadi non sono
lontani da Erbil, la città più importante del Kurdistan iracheno. I peshmerga
difendono l'autonomia della regione (sostenuti dalla coalizione guidata dagli
Stati Uniti per combattere l'Isis) ma le incertezze sono tante. E secondo quanto
emerso dall'incontro con il console Carmelo Ficarra, capo dell'ufficio
distaccato dell'Ambasciata d'Italia a Erbil, non è al momento possibile
prevedere quando tornerà la stabilità nel paese.
"Le persone che abbiamo incontrato in questi
giorni - precisa Fabio Gargani di Ponsacco - stanno vivendo momenti drammatici,
ma continuano a credere e a sperare di poter tornare nelle loro case".
Intanto il Movimento Shalom lancia una campagna
di solidarietà #adottauncampoprofughi.
"Siamo di fronte ad una grave emergenza
umanitaria - puntualizza Don Agostinelli - e abbiamo bisogno di inviare aiuti
consistenti. Per questo lanciamo un appello alle persone di buona volontà, ma
anche ad altre associazioni e alle istituzioni locali e regionali. Vogliamo
alleviare la sofferenza dei cristiani, dei musulmani e degli yazidi che, ormai
da mesi, vivono in condizioni ben oltre il limite della sopravvivenza".
L'idea è quella di inviare i fondi che saranno
raccolti con la campagna di solidarietà al referente locale dell'associazione.
Padre Firas Behnam Benoka, che conosce le reali esigenze degli sfollati, potrà
così gestire i finanziamenti direttamente in loco.
"Il coordinamento degli sfollati non è solo
complicato, ma richiede anche risorse ingenti. E la vita nel Kurdistian iracheno
è sorprendentemente costosa, precisa Claudio Agostini di Castelfiorentino. La
speranza, adesso, è che questo appello venga ascoltato".
Perché, davvero, c'è bisogno della generosità di
tutti.
Per chi volesse direttamente donare online con carta di credito http://donazioni.movimento-shalom.org/account/landing altrimenti possibile fare un versamento sul cc postale n 11858560, indicando come causale: emergenza Iraq #adottauncampoprofughi
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