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Cronaca domenica 17 ottobre 2021 ore 17:45

"Non bastano le condoglianze"

Lo dice la sindaca di Santa Maria a Monte, dopo che un suo concittadino di 47 anni ha perso la vita in un incidente sul lavoro. Parlano Cgil e Uil



SANTA MARIA A MONTE — Era residente a Santa Maria a Monte l'operaio di 47 anni morto ieri mattina mentre lavorava in un magazzino di un'azienda di materiali edili a Santa Croce sull'Arno.

La dinamica dell'incidente costato la vita a Vincenzo Garone è tuttora in fase di ricostruzione e si stanno facendo accertamenti sul mezzo meccanico che l'uomo stava usando durante il suo lavoro. 

"Il primo pensiero va alla moglie e al figlio e all'intera famiglia che si è visto strappare in maniera cosi violenta e inspiegabile il loro caro. Ma non possono bastare le condoglianze alla famiglia e ai colleghi che faccio a nome di tutta la nostra comunità", ha detto intanto la sindaca di Santa Maria a Monte Ilaria Parrella.

"È inaccettabile che ancora oggi si continui ad avere morti sul lavoro. L’impegno per la sicurezza sui luoghi di lavoro deve diventare un obiettivo di tutti, a tutti i livelli. Controllori e controllati devono avere come obiettivo la prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro, servono risposte chiare da parte delle istituzioni e servono subito".

E sul morto sul lavoro ieri a Santa Croce sull’Arno si registra anche la dichiarazione di Mauro Fuso, segretario generale di Cgil Pisa: “Il giorno della manifestazione di Cgil Cisl e Uil a Roma contro tutti i fascismi, partecipata, sentita e democratica, è stato funestato dagli ennesimi incidenti sul lavoro. In uno di questi ha perso la vita a S. Croce sull'Arno un operaio di 47 anni. Una famiglia piange ancora un morto di lavoro in questa macabra e infinita sequenza di vite umane perse. La Cgil di Pisa si stringe intorno alla famiglia in un abbraccio che urla di nuovo basta, basta morti sul lavoro. Le ultime misure adottate dal Governo sono importanti, ma comunque insufficienti in una striscia nera che si allunga di giorno in giorno. Tutti dobbiamo operare con coscienza e con strumenti adeguati per porre fine ad una strage continua. Prima di tutto ponendo al centro la vita e la sicurezza della persona prima del profitto e di qualsiasi altro interesse economico”.

"Ormai è difficile anche trovare le parole giuste per esprimere lo sdegno per l’ennesima tragedia che colpisce al cuore tutto il Paese. Non possiamo abbassare la guardia, né girare la testa da un’altra parte: le lavoratrici e i lavoratori chiedono, vogliono risposte. Dobbiamo rendere più efficaci i controlli e le regole per la prevenzione degli infortuni, stimolare un confronto tra tutti i soggetti per darsi regole più stringenti, diffondere la cultura della sicurezza coinvolgendo le scuole.

Servono strumenti idonei ed efficaci per condurre una battaglia che è ormai una vertenza nazionale. Governo e istituzioni devono mettere in campo ogni sforzo per fermare uno stillicidio quotidiano indecente che si consuma nell’indifferenza generale”, dice la Uil.


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