Attualità lunedì 23 giugno 2025 ore 16:25
Comune, incremento Tari del 9,6 percento

L'aumento del costo dei servizi Geofor. Rusconi: "Abbiamo cercato di limitare l'incremento dei costi e stanziati 100mila euro per attenuazione"
SANTA CROCE SULL'ARNO — Il consiglio comunale di Santa Croce sull'Arno ha licenziato il primo regolamento Tari (il tributo sui rifiuti) per il 2025. L'amministrazione guidata di centrodestra, a distanza di un anno dal proprio insediamento, si trova subito a fare i conti con un incremento del costo dei rifiuti, determinato non da scelte della giunta, ma dall'aumento del costo dei servizi Geofor, concordati già negli anni precedenti con Ato Toscana Costa. Così a Santa Croce i costi per la Tari complessivamente passano dai 3.161.524 del 2024 ai 3.464.714 del 2025; un incremento complessivo del 9,6 per cento.
“Non è stato facile, ma abbiamo cercato di mettere in campo varie misure per non lasciare nessuno con una bolletta, dove vi fosse un aumento di oltre il 9 per cento - Spiega l'assessore al bilancio Renato Carlo Rusconi - In primo luogo abbiamo cercato di attenuare gli aumenti andando a coprire tutte quelle utenze a cui spetta una riduzione o un'esenzione, ad esempio chi ha meno di 6mila euro di isee, coprendo questi soldi con le casse comunali. Questa voce vale circa 100mila euro e la copertura da parte del comune riduce di fatto l'aumento a carico delle utenze nel suo valore complessivo”.
“Per il resto abbiamo cercato un punto di bilanciamento, per non gravare eccessivamente sulle famiglie o sulle aziende. In sostanza – dice ancora Rusconi - la domanda era: a chi facciamo pagare questo incremento del 9 per cento nominale del costo dei rifiuti? Dopo un'attenta valutazione con la giunta siamo arrivati a una valutazione. Se avessimo lasciato tutto l'incremento dei costi addosso alle aziende avremmo penalizzato troppo il settore produttivo, che già non sta attraversando un periodo facile, soprattutto l'indotto conciario, anche perché gli aumenti per le aziende sarebbero stati vertiginosi, visto che le utenze non domestiche hanno bollette de decine di migliaia di euro in molti caso e quindi l'aumento sarebbe stato incrementale e proporzionale”.
“Allo stesso tempo abbiamo ritenuto che non potevamo penalizzare troppo neppure le famiglie, anche loro infatti con i fenomeni inflattivi e una situazione occupazionale sempre più traballante non stanno attraversando un bel periodo. Così abbiamo deciso di trovare due coefficienti in modo da contenere l'incremento del costo del servizio per tutti. In questo modo – conclude Rusconi -, sempre stando attenti a rispettare i parametri di legge, abbiamo cercato di ripartire nel modo più equo gli incrementi che ci siamo trovati a fronteggiare, senza penalizzare troppo nessuna componente della società, certo poi va da sé che non fa piacere a nessuno andare ad aumentare le bollette, ma queste sono scelte che sono state impostate in passato”.
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