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Lavoro giovedì 19 marzo 2020 ore 16:08

"Alle aziende chiediamo massima responsabilità"

Lettera congiunta di sei sindaci alle aziende del territorio, affinché adottino adeguate misure di sicurezza e prevenzione contro il coronavirus



SANTA CROCE SULL'ARNO — I sindaci di Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli in Val d’Arno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte hanno scritto alle aziende del Cuoio invitandole alla massima responsabilità. "Se non possono rispettare la norme a tutela della salute dei lavoratori - hanno scritto i primi cittadini in tema di prevenzioni contro il diffondersi del coronavirus Covid-19 devono prendere provvedimenti immediatamente”.

Questo dopo che il Comitato d’area del Distretto Industriale di Santa Croce sull’Arno (organismo composto da associazioni di categoria degli imprenditori, sindacati e amministratori locali), riunitosi in videoconferenza lunedì 16 marzo, ha condiviso e preso atto delle pressanti questioni relative all’emergenza coronavirus nell’ambito produttivo.

Tutte le parti hanno condiviso la necessità di tutelare in maniera preminente la salute dei lavoratori e la salute pubblica in generale confermando il pieno impegno a fare tutto ciò che è in loro potere per garantire l’applicazione del protocollo nazionale sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritto dai livelli nazionali di tutte le parti sociali il 14 marzo che prevede misure stringenti e molto articolate.

I sindaci dei comuni del distretto industriale (Castelfranco di Sotto, Fucecchio, Montopoli in Val d’Arno, San Miniato, Santa Croce sull’Arno e Santa Maria a Monte) hanno quindi espresso il loro apprezzamento per l’approccio costruttivo e socialmente responsabile delle categorie produttive, condividendo la preoccupazione di tutti, dipendenti e imprese, invitando le parti sociali a fare tutto ciò che è loro possibile, anche oltre agli obblighi di legge, per garantire la salute dei lavoratori.

“La salute pubblica – dicono i sindaci – è bene essenziale e primario che deve essere tutelato al di sopra di ogni altro interesse pubblico e privato. Per questo motivo da oltre una settimana ci riuniamo periodicamente con le associazioni di categoria".

Il Decreto Legge 9 del 2 marzo ha disposto che non possono essere adottate e, ove adottate sono inefficaci, le ordinanze sindacali contingibili e urgenti dirette a fronteggiare l'emergenza predetta in contrasto con le misure statali e le disposizioni statali in tema di attività produttive sono chiare nel consentirne la prosecuzione nel rispetto delle regole di sicurezza disposte.

“Di fatto ci è stato sottratto il potere di intervenire con nostri atti in tema di attività produttive – dicono i sindaci - ma ciò non toglie che continueremo a chiedere con forza e fermezza alla nostre comunità produttive ed alle nostre tante aziende di fare quadrato, le più grandi con le più piccole, i committenti con i contoterzi, i lavoratori con gli imprenditori e di metterci ognuno di noi a disposizioni degli altri per aiutarci tutti in questa fase così complessa e delicata

Nella riunione di ieri sera è emerso con ancora maggior forza il punto di vista di noi sindaci: chiediamo una forte assunzione di responsabilità agli imprenditori. Uno sforzo che vada al di là delle prescrizioni indicate dal DPCM. Prima si riesce a chiudere questo capitolo e prima rialzeremo la testa. Il nostro distretto industriale è primo in tanti ambiti, da quello ambientale a quello dell’innovazione, adesso è il momento di dimostrare che possiamo essere i primi anche nel rispettare la salute dei lavoratori, la comunità e il nostro sistema sanitario che si sta impegnando come mai. Occorre che anche il mondo imprenditoriale prenda coscienza che uno sforzo è necessario prima che i contagi arrivino a numeri tali da obbligare il Governo ad una chiusura di tutti i comparti produttivi con un nuovo DPCM. 

Per questo alle attività produttive ed ai loro rappresentanti di categoria chiediamo di fare tutto ciò che è in loro potere per assicurare da parte di tutti, anche dei più piccoli, il rispetto di tutto quanto previsto. I sindaci hanno molte responsabilità ma quelle all’interno dell’azienda sono di esclusiva competenza del datore di lavoro. Sono responsabilità forti, anche morali: sono i datori di lavoro, in primis, a effettuare tutti i controlli possibili e a valutare che ci sia il rispetto delle disposizioni. Laddove non è possibile andare avanti, devono riflettere su come modificare le attività, magari privilegiando le attività strategiche rispetto a quelle ordinarie che possono essere posticipate e contenere, in base alle peculiarità di ogni singola azienda, le attività industriali. In aggiunta è opportuno, dove possibile, utilizzare l’istituto delle ferie, il recupero di ore straordinarie e ogni altra forma di ammortizzatore che non abbia costi per l’azienda”.

“Serve l’aiuto di tutti per venirne fuori il prima possibile – concludono i sindaci – ed anche per questo, e per tutelare chi si comporta correttamente rispetto a chi intende violare o aggirare in qualsiasi modo le regole, che chiediamo agli organismi competenti di vigilare e verificare il rispetto delle regole con il massimo dell’impegno possibile”.


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