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Attualità giovedì 02 marzo 2017 ore 16:30

Il giallo di Carnicci torna sotto i riflettori

Un momento del reportage di "Chi l'ha visto?"

Il corpo del giovane, originario del Cuoio e conosciuto in Valdera, fu ripescato nel 2015 nel Tevere. La trasmissione Chi l'ha visto? ne ha riparlato



SAN MINIATO — I fatti risalgono al 2015, il caso venne archiviato ma con la vicenda dello studente americano ritrovato morto nelle acque del Tevere circa un anno dopo, balzò nuovamente alle cronache. Adesso, nella puntata di mercoledì primo marzo, le telecamere della trasmissione di Rai 3 Chi l'ha visto? hanno puntato ancora i riflettori sulla vicenda di Federico Carnicci.

Ex operaio diventato artista di strada, originario di San Miniato ma conosciuto anche in Valdera, Carnicci scomparve a Roma il 7 luglio del 2015 e venne ritrovato morto nel fiume dieci giorni dopo. La sua vicenda si pensa possa essere legata a quella di Beau Solomon, studente americano affogato nel Tevere nell'estate 2016, per la quale venne indagato il senzatetto Massimo Galioto. Proprio di quest'ultimo, Carnicci e la compagna erano amici. Tutti e tre facevano parte di un gruppo di punkabbestia che aveva scelto di vivere tra ponte Sisto e ponte Garibaldi, nel centro storico della capitale. Quando rispuntò il nome di Galioto nell'indagine Solomon, l'avvocato dei familiari di Carnicci presentò una istanza al pubblico ministero per chiedere la riapertura delle indagini del caso.

Ora, la trasmissione di Rai 3 è tornata sulla storia del giovane. Nel servizio tv andato in onda mercoledì primo marzo è stata ricostruita l'intricata vicenda e il giornalista è andato a parlare con la madre e i fratelli di Carnicci a San Miniato.

Nel reportage sono stati messi in evidenza gli elementi e le dichiarazioni discordanti che rendono sia l'ipotesi del suicidio che quella della morte accidentale per assunzione di droga, poco convincenti. L'esame autoptico sul corpo di Carnicci non evidenziò un tasso alcolemico elevato né tracce di sostanze stupefacenti.

In un'intervista a uno dei ragazzi presenti quella tragica sera di luglio 2015, nonché colui che si recò dai carabinieri a depositare la denuncia di scomparsa, Carlo Laganà, ha affermato che nella notte venne svegliato da Galioto il quale gli disse: "Federico non c'è più".

Racconti, questo come altri, che però non hanno mai convinto gli inquirenti. E intanto il caso di Carnicci, resta un mistero. 


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