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Attualità martedì 07 marzo 2023 ore 15:28

"L'inflazione si mangia 6000 euro a famiglia"

Il presidente di Confcommercio Pisa Stefano Maestri Accesi

La Confcommercio pisana lancia l'allarme dopo lo studio della Cgia: "Numeri che che avranno inevitabilmente riflessi e ripercussioni sui consumi"



PISA — Inflazione in salita, mentre calano potere d'acquisto e prestiti alle piccole e medie imprese. La Confcommercio pisana, per mezzo di una nota, esprime preoccupazione per i dati che emergono dall'ultimo studio della Cgia di Mestre.

Ad allarmare l'associazione di categoria sono le previsioni di "Una perdita netta complessiva di un miliardo e 130 milioni di euro per le famiglie della provincia di Pisa nel biennio 2022-2023, con un impatto negativo di 6.148 euro per ciascun nucleo familiare". 

"Nel frattempo - aggiunge Confcommercio - continuano a diminuire i prestiti bancari alle piccole e medie imprese, per intenderci quelle con meno di 20 addetti: a Pisa e provincia si registrano impieghi inferiori per 48 milioni di euro (-5% rispetto al 2021)".

Secondo il presidente Stefano Maestri Accesi, questi numeri  "Avranno inevitabilmente riflessi e ripercussioni sui consumi. Un altro boccone duro da digerire per imprese e famiglie, i consumi sono la benzina dell'economia, che dopo lo shock della doppia crisi pandemica ed energetica non può assolutamente permettersi un nuovo arresto. Preoccupa anche la costante diminuzione dei prestiti, che acuirà ulteriormente la persistente difficolta dell'accesso al credito per le piccole e medie imprese: aziende spesso a carattere familiare che per portare avanti la propria attività hanno necessariamente bisogno di liquidità”.

Il dato sull'inflazione della provincia di Pisa è di poco inferiore alla media regionale che stima 6.311 euro in meno per ogni famiglia toscana, mentre quella nazionale prevede una perdita di 6.338 euro in meno a famiglia. Al contrario, Pisa è tra le province che più hanno accusato il calo degli impieghi alle pmi, che per l'intera Toscana risultano inferiori per 544,5 milioni, tra i più consistenti a livello nazionale.

“L'inflazione che anche a febbraio sfiora il 10% e l'aumento dei prezzi al consumo confermano purtroppo quanto le forti tensioni accumulate nell’ultimo biennio non si siano ancora esaurite- aggiunge il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli - In un contesto chenell'ultimo quadrimestre del 2022 ha visto un azzeramento della crescita dei consumi e una riduzione del Pil allo 0,9% questo andamento condizionerà le decisioni d’acquisto delle famiglie nei prossimi mesi e, di conseguenza, l’intensità della crescita del 2023. Dobbiamo recuperare competitività, anche attraverso il rafforzamento dei sostegni destinati a famiglie e imprese”.


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