Lavoro venerdì 17 gennaio 2014 ore 11:18
Le industrie arrestano la caduta. Pelli e cuoio segnano un +2,2 %
Il manifatturiero pisano, pur continuando la contrazione (-2,6% la produzione), comincia ad arrestare la caduta
PROVINCIA — Ad avvalorare questa ipotesi è soprattutto l’andamento del
fatturato che, secondo la Camera di Commercio di Pisa, torna, dopo ben due anni, in terreno positivo (+0,8%) grazie alla
spinta proveniente dell’estero (+2,2%).
Tuttavia la situazione rimane ancora molto
critica se si guarda all’occupazione la quale, nonostante il +0,4% messo a
segno del terzo trimestre, si trova ancora un 17% al di sotto dei livelli
pre-crisi. Segnali contrastanti anche dal confronto con la Toscana che nello
stesso periodo segna un azzeramento della caduta (-0,1%) a causa delle peggiori
performance di alcuni importanti
spezzoni dell’industria pisana quali le medio-grandi
aziende (+2,6% Toscana, -4,6% Pisa) e, a livello settoriale, l’elettronica-mezzi di trasporto (-5,9%
Toscana, -10,1% Pisa).
Questi, in sintesi, i dati dell’indagine che l’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Pisa ha condotto sulle unità locali manifatturiere con oltre 10 addetti.
E’ il dato della media e grande industria (oltre 50 addetti) a pesare come un macigno sul dato complessivo della produzione -4,6% mentre la piccola industria (da 10 a 49 addetti) registra un quasi pareggio in termini produtivi (-0,8%)
All’interno
dei settori va segnalato il ritorno in positivo della metalmeccanica e del cuoio
che segnano, rispettivamente, il +1,8% ed il +2,2% in termini produttivi. Questi
dati, tuttavia, non bastano a risollevare l’andamento complessivo della produzione
che continua a perdere a causa dell’elettronica-mezzi
di trasporto (-10,1%), del legno-mobili
(-11,3%), delle calzature (-5,2%),
della lavorazione dei minerali non metalliferi (-1,9%, prevalentemente
vetro) e della chimica-farmaceutica-gomma-plastica
(-4%).
Ma vediamo la congiuntura manfatturiera in Provincia di Pisa. Dopo
due trimestri consecutivi con il segno meno, tornano in positivo i dati sull’andamento
degli addetti (+0,4% tendenziale nel III trimestre 2013). Nonostante questo
risultato è però doveroso rilevare come, rispetto al massimo toccato ad inizio
2008, manchino all’appello il 17 per cento circa degli addetti al
manifatturiero.
A smorzare ulteriormente il dato sull’occupazione viene anche il
milione e trecentomila ore di cassa integrazione autorizzate nel terzo trimestre
2013 in provincia di Pisa, di cui oltre l’84% afferenti alle componenti più “critiche”
quali quella in deroga e la straordinaria. Tra l’altro, il dato del terzo
trimestre 2013, escludendo il secondo quarto del 2011, risulta il peggiore dal
2005.
Come già visto nel confronto con il livello regionale, è il dato della media grande industria (oltre 50 addetti) a pesare come un macigno sul dato complessivo della produzione -4,6%. Le grandi unità, così come nel caso della produzione, incidono, questa volta però in maniera positiva, sull’andamento del fatturato (+4,2%), soprattutto grazie alla performance particolarmente incoraggiante della componente estera (+4,7%). Positiva anche la domanda rivolta alle medio grandi industrie (+2,0% gli ordinativi) con quella proveniente dall’estero che cresce addirittura del 4,1%.
La piccola industria (da 10 a 49 addetti) pur registrando un quasi pareggio in termini produtivi (-0,8%) segna dati più negativi rispetto alla grande per il resto degli indicatori. Piuttosto negativo, in questo raggruppamento, è l’andamento del fatturato -2,2% ma anche gli ordinativi calano dell’1,5%. Sul fronte estero calano gli ordinativi (-0,5%) mentre il fatturato rimane sostanzialmente stabile (+0,1%).
Il terzo quarto del 2013 segna,
a livello settoriale, il ritorno in positivo della metalmeccanica (+18,0%) e del pelli
e cuoio (+2,2%): due comparti che, in termini di addetti, pesano per quasi
un terzo sul totale del manifatturiero pisano. Questi dati, seppur importanti, non
riescono a riportare al di sopra della linea di galleggiamento il risultato
complessivo della produzione che continua perdere terreno all’interno di
spezzoni importanti dell’industria pisana quali l’elettronica-mezzi di trasporto (-10,1%), il legno-mobili (-11,3%) ele
calzature (-5,2%).
Torna in terreno negativo,
dopo ben due anni di crescita a seguito dell’attivazione di nuove linee
produttive, la lavorazione dei minerali non metalliferi (-1,9%) ed anche la chimica-farmaceutica-gomma-plastica perde il 4%.
Le attese imprenditoriali per il quarto trimestre 2013, seppur ancora orientate al pessimismo, evidenziano un ulteriore leggero miglioramento rispetto al trimestre precedente: dopo aver toccato il livello più basso a fine 2012, l’indice sintetico del clima di fiducia tocca infatti quota -8 punti percentuali.
E’ soprattutto
dall’estero - confermando i risultati del fatturato e degli ordini - che gli
imprenditori si aspettano i risultati migliori con un saldo tra ottimisti e
pessimisti che, pur continuando a rimaner negativo, tocca i -5 punti
percentuali. Sebbene sia la domanda estera a segnare il saldo migliore, l’analisi
delle altri componenti dell’indice segnala come i miglioramenti più consistenti
vengano dalla produzione (saldo da
-12 a -9 punti percentuali) e dalla domanda
interna (saldo da -15 a -12 punti percentuali). Le attese relative all’occupazione, invece, continuanoa rimanere stabili con un saldo di -6
punti percentuali.
"Sebbene i dati segnalino un’industria pisana ancora alle prese con la
recessione – afferma il presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini – mi preme segnalare
come il positivo riscontro che il comparto sta avendo sui mercati internazionali
possa essere un buon viatico per la tanto auspicata, seppur lenta, ripresa. Come
sempre, la Camera di Commercio intende assecondare i timidi segnali positivi che
stanno emergendo con iniziative di breve periodo, tra cui l’impegno per
agevolare l’accesso al credito, ma anche di medio-lungo, lavorando, ad esempio,
per promuovere ed accompagnare le imprese su nuovi e più promettenti mercati
senza tralasciare quelli più tradizionali del vecchio continente.”
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