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Politica giovedì 09 ottobre 2014 ore 11:00

Ferraro, Ncd: "Si al museo della memoria"

Il nuovo centro destra approva l'idea di un museo della memoria. "La notte di San Lorenzo" non veritiera sulla strage. Ferraro: "Sia fatta chiarezza"



SAN MINIATO — Roberto Ferraro, capogruppo del Nuovo Centrodestra approva il progetto di un Museo della Memoria, annunciato qualche giorno fa da Gabbanini. 

"La nuova legislatura comunale dal punto di vista storiografico si è aperta nel migliore dei modi. Evidentemente il vento nuovo che soffia sulla politica nazionale ha avuto conseguenze anche a San Miniato. Ciò che in passato è stato oggetto di contrapposizioni di principio e accese discussioni si sta gradatamente dissolvendo.

L’idea di creare un “Museo della memoria” che raccolga cimeli, documenti e tracce della vita della popolazione di San Miniato e dei territori contermini durante il secondo conflitto mondiale è senza dubbio condivisibile. Il Museo potrebbe essere il luogo ideale per esporre le due lapidi il cui antitetico contenuto darebbe il segno di cosa rappresentò l’evento luttuoso per la comunità samminiatese.

In questo nuovo clima di memoria condivisa rimane però l’ombra rappresentata dalla narrazione cinematografica che fu fatta del luttuoso evento del 22 luglio 1944. Un film “La notte di San Lorenzo” che è la trasposizione cinematografica del senso e del contenuto della lapide commemorativa vergata nell’immediato dopoguerra e secondo la quale la strage era stata proditoriamente organizzata dalle truppe germaniche con la correità dell’allora Vescovo di San Miniato.

Il film vinse importanti premi cinematografici facendo il giro del mondo, incidendo fortemente sulle coscienze e conoscenze di molti uomini e donne. Agli italiani e alla comunità internazionale fu narrata nelle sale cinematografiche una storia terribile che indagini successive hanno dimostrato non essere vera.

La eliminazione delle due lapidi dalla facciata del Comune e la nascita del Museo della memoria avranno un reale senso solo quando chi diffuse per il mondo una versione non veritiera della strage del Duomo riconoscerà la verità dei fatti emersi dalle nuove ricerche storiografiche e spenderà qualche parola di riprovazione per la gravità delle accuse insensate e infamanti a suo tempo adombrate dalla vulgata popolare a carico di un uomo pio e perbene, apprezzato e conosciuto come tale da tutti i cittadini di San Miniato dell’epoca."


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