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Attualità martedì 27 ottobre 2020 ore 11:00

"Con l'ultimo Dpcm un (quasi) secondo lockdown"

Lettera congiunta di Gabriele Toti, Giovanni Capecchi, Giulia Deidda e Simone Giglioli, che esprimono preoccupazione e chiedono ristori immediati



COMPRENSORIO — I sindaci di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Santa Croce sull'Arno e San Miniato - Gabriele Toti, Giovanni Capecchi, Giulia Deidda, Simone Giglioli - esprimono forti preoccupazioni per le possibili ricadute economiche a seguito delle misure restrittive anti-Covid varate con l'ultimo Dpcm.

"Da oggi sono entrate in vigore le norme contenute nel DPCM del 24 ottobre scorso. Si tratta di disposizioni molto stringenti e spesso - scrivono i quattro sindaci -, pur ricorrendo alla "raccomandazione", delineano un quadro legislativo e di contesto che fa pensare di essere in un (quasi) secondo lockdown.

È necessario che accanto alle disposizioni prescrittive sia attuato, da parte del Governo, un intervento urgente e mirato di sostegno economico alle categorie che risultato essere colpite dai provvedimenti ristretti. Bar, ristoranti, artigiani, palestre .... risultano molto colpite, con conseguenze pesanti che possono portare, nei casi più estremi, alla chiusura, in assenza di adeguato sostegno. Dietro a queste attività ci sono persone in carne ed ossa, storie fatte di passione, impegno, sacrificio, rinunce per effettuare gli investimenti nelle proprie attività.

Una parte di questi interventi erano stati proprio compiuti per rispettare le norme anti-Covid e proseguire pur con tutte le ristrettezze e limitazioni per operare in sicurezza per lavoratori e clienti.

Abbiamo ascoltato dal Presidente del Consiglio parole importanti che racchiudevano "degli impegni" nell'ottica del sostegno ai settori più compiti. Come Sindaci non possiamo certamente che apprezzare questa volontà. È però necessario un ulteriore passo perché questi impegni assunti davanti agli italiani si trasformino in bonifici da trasferire nei conti correnti delle attività maggiormente colpite. Purtroppo, nel passato abbiamo assistito a vari ritardi che stavolta non possono essere ammessi.

L'appello che facciamo è proprio che siano assunti da subito i provvedimenti necessari con lo stanziamento delle risorse necessarie.Ogni giorno abbiamo modo di parlare con imprenditori e dipendenti che ci esprimono la propria preoccupazione. Cerchiamo sempre di rassicurare circa il nostro impegno soprattutto in questa fase in cui i contagi stanno crescendo molto e in quadro sanitario comunque molto delicato e complicato. Lo facciamo per una logica di lavoro di squadra a livello istituzionale.

Proprio per questo chiediamo con forza ed a gran voce che il Governo faccia al più presto la propria parte, come annunciato dal Presidente del Consiglio. Riteniamo infatti che sia questa la migliore risposta ad un sentimento di preoccupazione che si respira in giro, che diversamente rischia di trasformarsi in rabbia sociale. Tempo a disposizione ce n'è davvero poco".


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