Attualità venerdì 17 luglio 2015 ore 18:34
Alla riscoperta della città sotterranea
Appuntamento nell'ambito dei "Venerdì in Rocca" per far conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale della "Fiorita collina tosca"
SANTA MARIA A MONTE — Iniziativa da non perdere e da fissare bene sull’agenda quella proposta questa settimana dalla rassegna culturale de “I Venerdì in Rocca”, tesa a valorizzare e far conoscere il patrimonio storico, artistico e culturale di Santa Maria a Monte. Memore del successo riscosso lo scorso anno, l’amministrazione comunale riapre ai visitatori “La città sotterranea”.
La serata, fissata per venerdì 17 luglio con ritrovo alle 21:15 davanti al palazzo comunale, sarà interamente dedicata alla visita guidata gratuita dei cunicoli sotterranei che caratterizzano il borgo e avrà lo scopo di portare alla luce le origini medievali del centro storico.
E, sebbene nascoste, l’appuntamento andrà alla ricerca delle numerose tracce medievali ancora oggi rintracciabili nel tessuto urbano. Uno di questi segni, dai quali non è possibile prescindere per tentare di ricostruire l’antico impianto del borgo, è costituito proprio dalle gallerie sotterranee che, fatte di cunicoli comunicanti scavati direttamente nel tufo, originariamente andavano a formare una vera e propria città sotterranea.
Dal momento che il minimo comune denominatore della stragrande maggioranza dei sotterranei è la costante presenza di pozzi, cisterne e quant’altro possa raccogliere riserve d’acqua, è realistico ipotizzare che questo tracciato nascosto avesse l’iniziale scopo di servire come una sorta di rete idrica, che, caratterizzando la quasi totalità delle abitazioni del centro, potesse servire agli abitanti del castello sia in tempo di pace sia in caso di assedio. Parallelamente a tale funzione, è probabile che le gallerie fossero state pensate anche per un secondo intento, più strettamente militare.
Correndo sotto le abitazioni, i cunicoli in origine passavano attraverso le tre cerchie murarie che contraddistinguevano il castello medievale. Facevano dunque parte di una rete segreta: durante gli assedi potevano essere usati con fini difensivi, sia per poter passare da un cerchio all’altro delle mura senza essere visti dai nemici, sia, nella peggiore delle ipotesi, come vie di fuga.
Quando poi Santa Maria a Monte, conseguentemente alla conquista fiorentina del 1327, perse nel corso del Quattrocento il suo ruolo strategico e ai tre cerchi delle mura difensive vennero addossate le abitazioni, anche i sotterranei persero la loro funzione originaria e vennero adibiti a cantine per la conservazione dei vini e degli alimenti, in virtù della bassa temperatura che contraddistingue tali locali. Durante la Seconda Guerra Mondiale poi i sotterranei, servendo da rifugio anti-mina per gli abitanti, vennero in parte murati in parte tamponati per impedire l’accesso da parte dei tedeschi e subirono così profondi cambiamenti.
Nonostante i secoli e i rimaneggiamenti subiti, la “città nascosta” fatta di cunicoli, cantine e cisterne per l’approvvigionamento dell’acqua, mostra ancora oggi intatto tutto il suo fascino, tanto più che nel corso della serata di venerdì sarà possibile visitare per la prima volta due sotterranei che, posti in via Porta San Giovanni ed in Piazza Marconi, andranno ad arricchire di nuovi interessanti elementi il panorama delle conoscenze in merito.
Un ringraziamento particolare va infine a tutti i proprietari che, con disponibilità, lungimiranza e sguardo tutt’altro che miope, hanno compreso fin da subito che queste iniziative possono rappresentare delle vere e proprie occasioni di visibilità e di rilancio per tutto il paese e dunque per gli immobili stessi.
Se vuoi leggere le notizie principali della Toscana iscriviti alla Newsletter QUInews - ToscanaMedia. Arriva gratis tutti i giorni alle 20:00 direttamente nella tua casella di posta.
Basta cliccare QUI