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Attualità martedì 24 maggio 2016 ore 19:50

Il 2015 dell'Assoconciatori

Tutto l'anno del settore conciario e dell'Assoconciatori nella relazione presentata dal presidente Franco Donati nelle sede dell'associazione



SANTA CROCE SULL'ARNO — Non verrà ricordato come un anno idilliaco e nemmeno come quello che ha segnato l’uscita dalla crisi il 2915 per il settore conciario

Secondo la relazione di Franco Donati, presidente dell’associazione dei Conciatori di Santa Croce, illustrata questo pomeriggio nella sede di via Buoni, “la situazione non è certo delle più rosee”.

“Pur avendo avuto dei riscontri positivi – ha detto il presidente – nei primi mesi del 2015, l’ultimo quadrimestre ha portato, per la prima volta dal 2009, ad un risultato annuale negativo con un meno 2,8%”.

In tutto questo anche il 2016 sembra partito in sordina.

Varie sono le cause enucleate nella relazione: dalla crisi del petrolio, alle guerre, agli ultimi attentati terroristici che anno portato allo stop di Parigi, capitale del lusso europea, fino ai recenti scioperi francesi e allo stallo dei cosiddetti paesi Brics, primo tra tutti il Brasile.

“La recessione – ha proseguito Donati – è poi psicologica e anche chi ha i soldi ormai non spende più”.

Il presidente si è poi concentrato sulla sicurezza sul lavoro in concia, dal momento che l’associazione era stata accusata nei mesi scorsi di non prestare abbastanza attenzione alla tematica.

“I numeri degli incidenti sono scesi rispetto al passato. In 20 anni ci sono stati due incidenti mortali, uno nel 2004 e uno nel 2012 che ha interessato un titolare”.

La relazione del presidente è poi intervenuta sulla depurazione, elemento essenziale per il settore: secondo i dati presentati le aziende legate a Acquarno risparmiano il 35% rispetto a quelle legate a Cuoiodepur.

Presentati poi i dati sull’impianto Tuttobiologico, l’impianto entrato in funzione nel 2002 e che secondo Assoconciatori ha portato a 240 milioni di euro di risparmio.

Stoccata poi sulla proposta di costituente avanzata nei giorni scorsi dalle aziende conciarie di Ponte a Egola: “L’associazione è aperta, noi non facciamo distinzioni di appartenenza davanti alla capacità ed alla serietà delle persone. Nelle società consortili abbiamo assegnato presidenze importanti a persone di Ponte a Egola”.

Un appello arriva poi alla Regione: “La Regione doveva difenderci dalle accuse infondate che hanno in questo anno dipinto sotto la luce sbagliata il settore e la nostra associazione”.


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