Cultura martedì 29 ottobre 2024 ore 12:38
Emozioni e pubblico per il libro su Duilio Neri

Un intreccio tra la guerra, la vita e la passioni di un uomo. Giglioli, "Fondamentale il recupero della memoria del nostro territorio"
SAN MINIATO —
Tante persone hanno voluto essere presenti, sabato scorso, nella sala del consiglio comunale di San Miniato in occasione della presentazione del libro "Il silenzio dei quaderni neri" (GD edizioni), curato da Anna Maria Neri.
Il volume, che racconta le vicende di guerra di Duilio Neri, è un diario particolare perché, intrecciando eventi bellici e poesia, sofferenze e musica, fa conoscere le vicende di un corpo militare, quello bandistico, poco conosciute e offre al tempo stesso un quadro preciso e dettagliato della seconda guerra mondiale sui fronti italo-francese, greco-albanese e nell'isola di Rodi. Tra i numerosi presenti anche alcuni figli degli amici di guerra di Duilio, amici lasciati e poi cercati e ritrovati dopo il rientro a casa avvenuto nel luglio del 1945. Sei anni di vita militare trascorsi nel reparto musica dell'esercito fra sofferenze e privazioni, ma sempre accompagnati dalla speranza e dalla fiducia del ritorno.
Oltre all'autrice, sono intervenuti alla presentazione il sindaco Simone Giglioli, Angelo Angella studioso di storia della resistenza, Giampaolo Lazzeri presidente ANBIMA, Marco Calandri maestro della fanfara Taurinense e Stefano Ragni musicologo professore universitario.
"Ho accolto e promosso in maniera favorevole l'iniziativa perché si colloca all'interno del recupero della memoria del nostro territorio, uno degli obiettivi che, come amministrazione, stiamo portando avanti da anni - ha dichiarato il sindaco -. Proprio nell'ottica della riscoperta e della valorizzazione di queste figure, abbiamo avviato l'iter per l'intitolazione di una strada a Duilio Neri, un modo per onorare le sue attività di musicista divulgatore e promotore di bande e musica bandistica sul territorio del Comune, in molte altre realtà della Toscana e anche oltre i confini regionali. Ringrazio la figlia Anna Maria per aver custodito questi diari ed averli resi accessibili a tutti, offrendo alle nuove generazioni uno strumento fondamentale per comprendere il passato e soprattutto il presente".
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