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Attualità giovedì 30 giugno 2016 ore 19:15

Accoglienza, non si trovano più alloggi

Sindaci riuniti in prefettura per la ricerca urgente di nuove strutture. L'assenza del prefetto scalda gli animi, Cascina dice no



PISA — Per far fronte alla nuova ondata migratoria i sindaci della provincia si sono riuniti in prefettura: l'obiettivo era sollecitare l'accoglienza diffusa e individuare ulteriori strutture alloggiative. Ma l'incontro si è concluso con un nulla di fatto. In un comunicato della prefettura si legge che "Il territorio provinciale, allo stato attuale, non è in grado di garantire un’accoglienza propria dei parametri di quella diffusa, concordata a livello regionale". Questo perchè durante l'incontro non sono stati individuati nuovi alloggi per ospitare i migranti.

Intanto il presidente della Società della salute Sandra Capuzzi, quello dell'Unione Valdera Corrado Guidi e  l'assessore alle politiche sociali del Comune di San Miniato David Spalletti esprimono disappunto per l’assenza del prefetto alla riunione.

 “La sua presenza sarebbe stata decisive date le dimensioni che il fenomeno sta assumendo – dice Capuzzi -. Avremmo voluto sentire da lui come intende gestire il fenomeno che probabilmente si acuirà nelle prossime settimane e in particolare se davvero il Centro della Tinaia di Cascina, dove attualmente sono accolti 32 richiedenti asilo, sarà chiuso e soprattutto che atteggiamento terrà nei confronti della volontàespressa da un singolo comune di venir meno unilateralmente dall’impegno condiviso nel far fronte all’emergenza profughi”.

“Non solo – aggiunge Guidi - vogliamo capire se nel nostro territorio esiste ancora quel dovere di solidarietà istituzionale per dare risposta a un'emergenza grave e reale e che si sostanzia non certo nel fare da stampella a questo governo piuttosto che a un altro ma nell'offrire accoglienza a uomini, donne e bambini in fuga da guerra e disperazione. Tanto per essere chiari – aggiunge – nel territorio dell’Unione della Valdera abbiamo iniziato i percorsi d’accoglienza nei confronti dei profughi nell’estate 2010, in occasione delle primissima emergenza Nord Africa, quando il presidente del Consiglio era Berlusconi e il Ministro dell’Interno Maroni”.

Il pericolo per Spalletti è chiaro: “Se viene meno il vincolo di solidarietà istituzionale, il rischio è che vacilli anche quel modello di accoglienza diffusa che sinora, in Toscana, ci ha permesso di gestire in modo accettabile quest’emergenza e che per accogliere i nuovi arrivati si debba ricorrere a tendopoli e altre soluzioni di molta più difficile gestione rispetto a quelle messe in campo sino ad oggi”.

La linea della prefettura "non può prescindere dalla collaborazione di tutti i Comuni ed enti pubblici e privati, né lascia discrezionalità circa la collocazione dei migranti nei territori dove si individueranno soluzioni alloggiative".

La ha affermato la Prefettura di Pisa in serata rispondendo anche al sindaco leghista di cascina (Pisa), Susanna Ceccardi, che nel corso dell''incontro odierno ha ufficialmente annunciato di non voler collaborare più per il reperimento di strutture che ospitino i migranti sul territorio comunale. "Per i prossimi cinque anni non offriremo più collaborazione nella gestione dell'accoglienza dei migranti" ha detto il neosindaco.


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