Politica mercoledì 07 maggio 2014 ore 10:43
Mazzantini (M5S): "Sul traffico di fanghi conciari l'amministrazione non ha speso una parola"

Il candidato del Movimento 5 Stelle chiede che le figure istituzionali parlino e propone un gemellaggio con Giugliano in Campania
SANTA CROCE — "Da circa otto mesi non è stata spesa
una sola parola dall'attuale amministrazione di Santa Croce sull’Arno riguardo
alle dichiarazioni del pentito Carmine Schiavone. Nessun assessore o
consigliere ha proferito parola, men che meno il sindaco o il vicesindaco". Luca Mazzantini, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle di Santa Croce e Staffoli torna a puntare il dito contro l'amministrazione dopo il coinvolgimento della città nel traffico di fanghi conciari che avrebbe contribuito ad avvelenare la "Terra dei fuochi".
"Nell'agosto scorso il pentito rilascia un'intervista
nella quale fa il nome del nostro paese - spiega Mazzantini -: infatti oltre alle scorie nucleari che
arrivavano dalla Germania e agli scarti industriali del nord Italia, anche
Santa Croce con i suoi fanghi conciari dava il proprio contributo ad avvelenare la 'Terra dei
fuochi'. Ad ottobre la Camera dei Deputati (grazie al contributo decisivo del movimento
cinque stelle) rende pubblica l'intera deposizione che Schiavone aveva
rilasciato nel 1997 alla commissione parlamentare d'inchiesta sulle eco-mafie".
"Quello che emerge è di una gravità disumana: un'intera fetta della Campania è
diventata per decenni la pattumiera delle industrie del nord, generando un'incidenza tumorale che in
alcune zone arriva a livelli spaventosi - spiega ancora Mazzantini -. Il 7
dicembre scorso abbiamo organizzato un incontro pubblico su questa
vicenda con l'intervento del nostro portavoce alla Camera, Salvatore
Micillo. Il Comune pur vedendo infangato il nome di Santa Croce sull’Arno è rimasto in
silenzio".
"Per manifestare la nostra solidarietà con le popolazioni colpite da
questo dramma, in seguito agli
accordi intrapresi con i cittadini membri del meetup locale, proponiamo un
gemellaggio fra il nostro Comune e quello di Giugliano in Campania, provincia
di Napoli - spiega ancora Mazzantini -. Ci sembra il minimo alla luce dei fatti che emergono dalle
dichiarazioni di Carmine Schiavone. Il collaboratore di giustizia aveva
dichiarato che un camion di sua proprietà veniva direttamente a caricare i
fanghi conciari e che esponenti di spicco del suo clan, quali Gaetano Cerci e l'avvocato Chianese (che
oggi si trovano in carcere) mandavano qui da noi decine di TIR per ritirare
rifiuti industriali. Schiavone, nelle sue dichiarazioni, faceva anche il nome
del C.I.S. SpA, il consorzio Industriale che si occupava dello smaltimento dei
residui conciari (con sede in via Buoni 2/A a Santa Croce sull' Arno) - continua -. Vogliamo
credere che, nel caso siano state commesse irregolarità, tutto sia avvenuto in
buona fede. Un chiarimento, tuttavia, sarebbe stato doveroso soprattutto da parte di quelle figure che ricoprono o hanno ricoperto
incarichi istituzionali quali Alessandro Valiani, oggi assessore, consigliere
del CIS dal 1990 al 1992, e Massimo Bertacca, già assessore, consigliere del CIS dal 1996 al 2004".
E conclude: "Ai criminali protagonisti di questa crudele vicenda, e allo Stato, che ha tenuto all’oscuro la cittadinanza sul grave pericolo che stava correndo, rischia di aggiungersi il freddo silenzio e l’ indifferenza delle nostre istituzioni locali".
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