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Cronaca giovedì 12 dicembre 2013 ore 11:12

Lavagna elettronica e tablet, parte la rivoluzione digitale alla primaria "Carducci"

Via alla sperimentazione nella 2aC della primaria Carducci di Fucecchio, una delle 25 classi scelte in Italia dalla Samsung per il progetto Smart Future.



FUCECCHIO — Il progetto è stato presentato martedì 11 dicembre a scuola alla presenza dei rappresentanti dell’azienda coreana, del dirigente dell’ufficio scolastico della Regione, Rosa De Pasquale, del sindaco di Fucecchio, Claudio Toni e del dirigente scolastico del circolo didattico, Maria Elena Colombai. 


Di tradizionale nella 2aC sono rimasti soltanto i banchi; la carta e la biro, infatti, sono stati sostituite da un tablet e da una penna elettronica. Come elettronica sarà anche la lavagna che potrà comunicare direttamente con i 16 tablet a disposizione dei bambini. 

Si tratta di una proposta che avvicina la scuola alla modernizzazione informatica studiata da Samsung, insieme al dipartimento CREMIT dell’Università Cattolica di Milano, diretto dal prof. Rivoltella. “L’utilizzo dei nuovi strumenti – ha spiegato il dott. Manuele De Mattia della Samsung - è stato pensato dalla nostra azienda per supportare l’insegnamento ma allo stesso tempo per garantire la massima sicurezza. Gli alunni potranno utilizzare i tablet soltanto per scopi didattici e gli insegnanti potranno in qualsiasi momento controllare, ed eventualmente bloccare, i monitor degli studenti.” 

Grande soddisfazione per essere stati scelti per un progetto pilota di così grande importanza è stata espressa dalla dirigente scolastica Colombai e dalla dirigente dell’ufficio regionale. 

“Reputo questa scelta – ha detto Rosa De Pasquale – lungimirante e avveduta. Non bisogna aver paura degli strumenti tecnologici. Rappresentano un importante sostegno all’istruzione e ci aiuteranno a fare un deciso cambio di passo nelle metodologie didattiche”. 

Anche il sindaco Toni ha apprezzato la modernità del progetto invitando a proseguire su questa strada. “La conoscenza e la curiosità – ha detto – sono le “armi” moderne che dovranno essere in possesso dei nostri giovani se vogliamo riportare l’Italia ad essere leader nel mondo come lo è stata al tempo del rinascimento quando la Toscana era la patria della cultura, del commercio, della finanza. Per capacità e competenze didattiche non siamo secondi a nessuno, occorre però supportarle con una decisa spinta alla modernizzazione”.


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