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Cronaca giovedì 19 giugno 2014 ore 13:07

L'Asl11 promossa: è tra le migliori della regione

Dai risultati del MeS emergono buoni dati per la copertura vaccinale, la prescrizione farmaceutica, mentre va migliorata l'attività di donazione



COMPRENSORIO — L’Asl 11 di Empoli, insieme all’Asl di Grosseto, si colloca per il 2013 tra le aziende sanitarie toscane con i migliori risultati sul piano dell’organizzazione e dell’assistenza. 

A certificare questo risultato è il MeS, la struttura della Scuola Superiore S. Anna di Pisa che ha elaborato un sistema obiettivo per valutare annualmente le aziende sanitarie. Meglio noto come “sistema bersaglio”, l’approccio del MeS si caratterizza per il posizionamento su un vero e proprio bersaglio del valore di un set di indicatori. Ne scaturiscono risultati più o meno centrati. Nel caso dell’Asl 11, il bersaglio 2013, reso noto in questi giorni, è un insieme di risultati significativi che lo qualifica tra i migliori, confermando l’ottima performance dell’azienda, con una concentrazione dei risultati nei settori centrali del bersaglio stesso.

Il sistema di valutazione progettato e sviluppato dal Laboratorio Management e Sanità (MeS) mira a fornire una sintesi dell’andamento della gestione delle aziende sanitarie. Nello specifico, l’azienda ha registrato performance complessivamente molto buone in vari settori: rimangono molto buoni i dati relativi alla copertura vaccinale (fatto salvo quello per l’influenza in riduzione su tutto il panorama regionale) e agli screening nel loro complesso, numero di corsi AFA (attività fisica adattata), appropriatezza della prescrizione farmaceutica (la spesa farmaceutica è tra le più basse della regione), efficienza dei sistemi informativi (in termini di tempestività e qualità dei dati), tasso di ospedalizzazione rimane tra i migliori (133 ricoveri ogni 1000 abitanti), specialmente quello relativo alle patologie croniche (BPCO, polmonite, diabete) a dimostrazione quindi anche un miglior governo territoriale di tali patologia da parte dei medici di famiglia. 

Entrando più prettamente nella valutazione ospedaliera migliora complessivamente l’efficienza dell’attività nello specifico l’appropriatezza chirurgica e il rischio clinico, l’appropriatezza diagnostica e medica. In significativo miglioramento anche gli indicatori relativi ai tempi di attesa del pronto soccorso, segno di un impegno a qualificare un servizio fondamentale e l’area della salute mentale che sono da questo anno registra specifici indicatori. Permangono alcune criticità legate alle attese per le prestazioni ambulatoriali e alla percezione dei cittadini nella valutazione del percorso del pronto soccorso.

L’attività di donazione seppure abbondantemente al di sopra della media regionale necessità di una maggiore consapevolezza e cultura, così come la percezione che uno stile di vita sano possa contribuire a stare meglio ed evitare l’insorgere di patologie legate appunto a fattori di rischio quali il fumo, la sedentarietà, l’alcool.


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