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Lavoro mercoledì 26 marzo 2014 ore 12:15

Industria pisana ancora in crisi, ma per le pelli il segno è positivo

Niente da fare. Anche nel quarto trimestre del 2013 i dati sulle unità manifatturiere provinciali segnano il -3,6% e il fatturato scende dell'1,9%



PROVINCIA DI PISA — Nel quarto trimestre 2013, a fronte di un andamento produttivo nazionale in leggero miglioramento (+0,6%), i dati dell’indagine sulle unità locali manifatturiere pisane con oltre 10 addetti condotta dall’Ufficio Studi della Camera di Commercio di Pisa segnalano un’ulteriore contrazione (-3,6%) ed anche il fatturato registra una diminuzione dell’1,9%. Dopo la pausa estiva riprende anche il calo dell’occupazione industriale (-0,2%) e, a causa della feroce pressione competitiva, la tendenza dei prezzi alla produzione rimane sull’orlo della deflazione (+0,5% tendenziale). Si tratta di dati particolarmente negativi perché se è vero che era poco plausibile il ritorno in terreno positivo, il peggioramento rispetto al terzo trimestre era ancora più inatteso.

Se le evoluzioni complessive continuano ad essere negative, dal versante estero i dati rimangono ancora con il segno positivo (+0,7% il fatturato e +0,5% gli ordinativi provenienti dall’estero) segno di come dal versante internazionale stiano venendo gli unici elementi di sostegno al settore industriale. A gettare sabbia negli ingranaggi delle imprese che operano oltre frontiera viene però l’impennata dell’euro che, nella media del quarto trimestre 2013, si assesta a quota 1,361 contro l’1,297 del medesimo periodo del 2012.

Che la crisi sia ancora ben lungi dall’essere superata si legge anche dall’elevato numero di ore di cassa integrazione autorizzate e dal calo nel grado di utilizzo degli impianti. Nel periodo ottobre-dicembre 2013, il numero di ore di CIG della manifattura pisana tocca quota 902mila delle quali quasi l’80% afferente alle componenti più critiche quali la Straordinaria e quella in Deroga. Se dalla fine del 2009 a tutto il 2012 il grado di utilizzo degli impianti aveva mostrato un continuo miglioramento fino a far pensare che si stesse raggiungendo un punto di equilibrio nel quale la capacità produttiva delle imprese fosse adeguata rispetto alla domanda di mercato, il 2013 ha frenato la tendenza segnando una rapida discesa dell’indicatore che si è portato sui livelli raggiunti a metà 2011: 73,7%.

Se dal punto di vista della produzione la piccola (da 10 a 49 addetti) e la medio-grande industria (oltre 49 addetti) non segnano particolari differenze (-3,4% la variazione tendenziale del primo raggruppamento e -3,9% quella del secondo) per gli altri indicatori le differenze si fanno più rilevanti. Le unità produttive più strutturate mostrano infatti di saper sfruttare i deboli segnali positivi provenienti dai mercati internazionali dove traggono una quota di fatturato quasi doppia rispetto alle piccole realtà. Il fatturato, proprio grazie alla componente estera (+4,6%), si mantiene infatti in terreno positivo (+0,2%). La piccola industria segna invece dati più negativi non solo per quanto riguarda il fatturato (-3,6%) ma anche per gli ordinativi che arretrano del 3,2%.

A livello settoriale solo le pelli (+0,7%) ed i minerali non metalliferi (+0,4%) registrano una lieve crescita. Particolarmente negative, invece, le cadute negli altri comparti con il legno-mobili (-8,2%),la metalmeccanica (-6,5%)e l’elettronica-mezzi di trasporto (-5,6%) a segnare i risultati peggiori.Relativamente migliore, ma pur sempre negativa, la flessione nelle calzature (-2,8%) e nellachimica-farmaceutica-gomma-plastica (-2,1%).

Piccolo passo in avanti per il clima di fiducia degli imprenditori industriali pisani che, tuttavia, rimane ancora negativo: le attese relative ai primi tre mesi del 2014 raggiungono quota -7 punti percentuali. Tra le voci che compongono l’indicatore è la domanda estera a segnare i risultati migliori con un saldo tra ottimisti e pessimisti che rimane negativo per soli 2 punti percentuali. Tra le altre voci è invece ancora una volta la domanda interna (saldo a -12 punti percentuali) a segnare il risultato peggiore seguita dalle attese su produzione (saldo a -8 punti percentuali) e occupazione (-6 punti percentuali).

"Nonostante i timidi segnali positivi che emergono a livello internazionale – commenta il presidente della Camera di Commercio di Pisa, Pierfrancesco Pacini – i dati di fine 2013 confermano una situazione estremamente difficile per l’industria pisana. Per traghettare l’industria pisana fuori dalla crisi, la Camera di Commercio non solo conferma l’impegno per agevolare l’accesso al credito delle piccole realtà con il supporto ai Consorzi di Garanzia Fidi ma anche sostenendo quelle che vogliono lanciarsi sui mercati internazionali mettendo a bando, a partire dal 5 aprile prossimo, 100mila euro per la partecipazione autonoma a fiere e mostre e altri 100mila per progetti di espansione commerciale - e conclude -. Si tratta di risorse importanti, che potranno essere incrementate in caso di bisogno nel corso dell’anno, delle quali nel 2013 hanno usufruito oltre duecento imprese della provincia".


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