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Lavoro mercoledì 12 febbraio 2014 ore 12:04

Nel 2013 in Valdarno sono nate 71 imprese in più. Spiragli di ripresa

Cresce il numero in tutta la provincia: a fronte di 7 imprese che ogni giorno hanno chiuso i battenti, 9 sono state le aperture



PROVINCIA DI PISA — Il calo del numero delle cancellazioni effettuate al Registro imprese della Camera di Commercio di Pisa, (dalle 2.834 del 2012 alle 2.675 del 2013), abbinato al leggero aumento delle iscrizioni (da 3.058 a 3.198 nuove imprese), porta la nostra provincia al quinto posto nazionale per tasso di crescita imprenditoriale (+1,2%): un dato ben al di sopra di quello regionale (+0,3%) e nazionale (+0,2%). Ciononostante, a Pisa come altrove, aumenta notevolmente il numero delle imprese in difficoltà. Le aziende pisane entrate in scioglimento e liquidazione passano infatti dalle 647del 2012alle 718 unità del 2013 (+11,6%), i fallimenti aperti da 78 a 87 (+11,5%) ed i concordati da 9 a 19.

A livello sub-provinciale, la crescita è trainata dall’Area Pisana (+1,6% +274 unità), e dalla Val d’Era (+1,3% + 160 unità), grazie ad un significativo apporto, in entrambi i casi pari al +2,4%, dei grandi centri rispettivamente Pisa e Pontedera; limitati, ma pur sempre positivi, i contributi del Valdarno Inferiore (+0,7% +71 imprese) e della Val di Cecina (+0,5% +18 imprese).

Sono ancora i servizi (+2,5% + 630 unità rispetto al 2012) a trainare la crescita dello stock di imprese mentre l’artigianato (-1,1%, -119 unità) continua a perdere terreno. Significativo, ed ancor più rilevante rispetto al 2012, il contributo delle imprese giovanili, di quelle “in rosa” e di quelle guidate da stranieri. È questo, in estrema sintesi, quanto emerge dall’analisi condotta dall’Ufficio Studi e statistica della Camera di Commercio di Pisa sulla dinamica delle imprese pisane nel corso del 2013.

Analizzando le diverse forme giuridiche, il 2013 conferma la crescita delle società di capitali (+3,1%, + 317 imprese), all’interno delle quali continua ad essere determinante il contributo delle Srl (+3,3%,+312 unità). Positivo anche l’apporto delle altre forme giuridiche (+3,2% + 27 unità), dove si segnala la forte crescita delle società cooperative (+3,4% +17 unità) a testimonianza di come la scelta di forme aziendali vincolate al capitale umano piuttosto che al capitale investito abbiano rappresentato una risposta alla crisi. Timida, ma nuovamente positiva, la dinamica delle imprese individuali (+0,4%, +95 imprese) che continuano ad essere la forma giuridica più gettonata dagli imprenditori pisani (sono il 52% del totale). Stabili, invece, le società di persone (-0,1% - 6 unità).

Il 2013 si conferma l’elevata dinamicità dell’imprenditoria femminile, giovanile e straniera. A fronte di un tasso medio di crescita che nella nostra provincia che come abbiamo visto si assesta al +1,2%, le imprese femminili crescono dell’1,5% (+153 unità), quelle giovanili dell’11,8% (+574 unità) e quelle guidate da stranieri del 6,9% (+338 unità). Evoluzioni che aumentano il peso delle tre categorie all’interno del tessuto imprenditoriale pisano: le imprese guidate da donne infatti rappresentano il 23,3% delle registrate, quelle giovanili il 10,8% e quelle gestite da stranieri l’11,3%.

Considerando i diversi settori di attività, sono ancora una volta i servizi (+2,5%, +630 unità) l’unico macro-settore in crescita in provincia di Pisa. Tutti gli altri, ad eccezione delle utilities (+5,8% + 9 unità), segnano invece una contrazione con le peggiori performance che sono appannaggio delle costruzioni (-1,6%, -114 unità), a confermare la crisi del settore, e dell’agricoltura (-1,4%, -51 imprese) a causa di un ridimensionamento che può ormai definirsi secolare e non riconducibile agli effetti della crisi. Si arresta la flessione dell’industria in senso stretto che perde solo lo 0,3%, (-17 imprese).

All’interno dei servizi, confermando come l’auto-imprenditorialità sia ancora vissuta come una chance alla crisi occupazionale che attanaglia il nostro paese, sono da segnalare le dinamiche positive del commercio al dettaglio (+1,4%, +94 imprese), del commercio all’ingrosso (+2,3% + 88 imprese) e della ristorazione (+5,4%, +72 unità).

“Nonostante lo stillicidio di nuove crisi aziendali – afferma Pierfrancesco Pacini, Presidente della Camera di Commercio di Pisa – la dinamica d’impresa della provincia di Pisa continua ad essere positiva grazie alle buone evoluzioni delle imprese giovanili, femminili e di quelle condotte da stranieri. La Camera di Commercio di Pisa, anche quest’anno, intende supportare le imprese nella difficile fase di start-up mettendo a disposizione 730mila euro per interventi a sostegno dell’accesso al credito e 800mila per la concessione di contributi a fondo perduto per investimenti e avvio di nuove attività. Da non trascurare - prosegue Pacini – anche l’azione dello sportello per l’avvio di nuove imprese e l’intensa attività di formazione manageriale. Insomma – conclude Pacini – la Camera intende giocare tutte le carte affinché le imprese del proprio territorio abbiamo a disposizione gli strumenti per affrontare al meglio la difficilissima fase storica che stiamo attraversando”.


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