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Cronaca lunedì 10 febbraio 2014 ore 12:28

Il Prefetto di Pisa Francesco Tagliente interviene alle celebrazioni del “Giorno del Ricordo”

Coltivare la memoria di quanto è accaduto è indispensabile per ristabilire la verità storica



PROVINCIA — “La necessità di non dimenticare le tragedie umane, causate dalla guerra, viene garantita anche con le celebrazioni delle solennità nazionali. Soltanto 15 giorni fa, il 27 gennaio, abbiamo celebrato la Giornata della Memoria, mentre esattamente 8 giorni fa, il 2 febbraio, abbiamo commemorato, a Pisa, il ‘Giusto tra le Nazioni’ Angelo de Fiore.

Oggi, Giorno del Ricordo, commemoriamo le vittime dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata”. Cosi ha esordito il Prefetto Francesco Tagliente, intervenuto questa mattina alle celebrazioni, organizzate a Pisa, per “Il Giorno della Memoria”.

“La scelta del 10 febbraio non è casuale – ha proseguito Tagliente – Infatti questa solennità nazionale si celebra ogni anno nello stesso giorno in cui, nel 1947, furono firmati a Parigi i trattati di pace in base ai quali l’Italia cedeva Istria, Fiume e Zara alla Iugoslavia, provocando l’esodo delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate dalle loro terre.

Due date simbolo per l’intera collettività, dunque, scelte per ricordare la ferocia dell’uomo sull’uomo e per onorare le vittime di quei tragici avvenimenti.

Il nostro pensiero e la nostra vicinanza vanno, oggi, a tutti i familiari delle vittime degli efferati massacri delle foibe ed ai rappresentanti delle associazioni che mantengono viva la memoria di quella tragedia e dell’esodo di intere popolazioni, portatrici di identità culturali e tradizioni che non devono essere cancellate” – ha aggiunto il Prefetto.

Coltivare la memoria di quanto è accaduto è indispensabile per ristabilire la verità storica.

“Giornate come questa devono rappresentare momenti di riflessione – ha detto ancora – perché situazioni così dolorose siano per sempre consegnate al passato.

Non possiamo e non dobbiamo dimenticare chi fu ucciso o costretto ad abbandonare la propria terra per restare fedele alla propria identità culturale di lingua e tradizioni.

È importante – ha proseguito – che tragedie come quelle delle Foibe e della Shoah rimangano stampate nella memoria collettiva affinché si consolidi, soprattutto nelle giovani generazioni, un profondo spirito di solidarietà, tolleranza e comprensione verso i propri simili, qualunque sia la loro estrazione geografica, storica, politica, religiosa e sociale.

Non dobbiamo mai dimenticare che gli esseri umani sono tutti uguali. Per questo la condanna e lo sdegno di fronte a ogni forma di ingiustizia, il ripudio di ogni tipo di violenza ed oppressione devono diventare il punto di partenza per meditare su quanto avviene intorno a noi, condannando qualsiasi crimine commesso in nome di un ideale.

Auspichiamo che il significato di questa giornata si consolidi ancora di più nella percezione comune degli italiani, soprattutto dei giovani – ha concluso il Prefetto – e che si costruisca così una coscienza condivisa, per poter guardare al futuro con serenità e gettare le basi per un avvenire fondato sul rispetto della dignità di ogni essere umano.”


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