Attualità mercoledì 09 luglio 2025 ore 13:23
Pensione dottor Checchi, "Serve un nuovo medico"

Diversi annunci di lavoro andati deserti per il territorio comunale di Fucecchio, "Siamo i primi ad auspicare l'arrivo di un nuovo medico"
FUCECCHIO — La sanità e la cura delle persone. Prosegue il confronto tra Asl Toscana Centro, amministrazione comunale di Fucecchio e medici di famiglia in merito alla sostituzione del dottor Mauro Checchi. A seguito del pensionamento del medico, l’Azienda sanitaria si è subito impegnata a trovare sostituti disponibili ad accettare l’incarico su Fucecchio, ma ad oggi tutti gli annunci sono andati deserti.
Al momento, per supportare gli assistiti del dottor Checchi, si sono resi disponibili i medici non massimalisti iscritti nel Comune di Cerreto Guidi in quanto l’Azienda, con delibera del Direttore generale 553 del 9 maggio 2025 (in vigore dal 1° luglio), ha ridisegnato gli ambiti territoriali accorpando il Comune di Fucecchio con quello di Cerreto Guidi. Anche il medico con ambulatorio nella frazione di Galleno ha raggiunto il massimale, pertanto non ha più possibilità di acquisire scelte.
“Da tempo seguo la situazione della sostituzione del dottor Checchi e mi sono confrontata più volte sia con Valerio Mari, direttore generale dell’Asl Toscana Centro, sia con Marino Lupi, coordinatore AFT Fucecchio e Cerreto Guidi – interviene la sindaca di Fucecchio Emma Donnini -. L’interesse dell'amministrazione è sempre stato quello di tenere un dialogo continuo con i medici, come abbiamo fatto fin dai primi mesi dell'insediamento della Giunta Donnini, in quanto il medico di famiglia rappresenta una figura importantissima. Siamo i primi ad auspicare l'arrivo di un nuovo medico nella nostra città ma ad oggi, purtroppo, tutti gli annunci sono andati deserti”.
Una situazione che l’Asl Toscana Centro sta monitorando e cercando di risolvere attraverso il reperimento di nuovi medici che possano garantire in maniera capillare l’assistenza primaria anche nelle zone più periferiche dell’ambito empolese. Il tutto nella consapevolezza della situazione di disagio degli assistiti, spesso persone anziane e senza mezzi per raggiungere ambulatori lontani, come possono essere quelli di San Miniato o Santa Croce sull'Arno, a cui talvolta agli sportelli viene suggerito di rivolgersi a seconda delle zone di residenza.
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