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Politica sabato 13 settembre 2014 ore 12:26

Ferraro: "Integrazione sì, ma a doppio senso"

Queste le dichiarazioni del capogruppo del nuovo centrodestra dopo il caso mediatico nato intorno all'apertura di una macelleria islamica



SAN MINIATO — In questi giorni si sta sviluppando a San Miniato una polemica sull’apertura di una struttura ove si vorrebbe praticare la macellazione rituale islamica. 

Il capogruppo del Nuovo Centro Destra, Roberto Ferraro, vuole dire la sua: "Una polemica che potrebbe sembrare circoscritta ad un fatto personale dei diretti interessati, ma che in realtà riguarda problematiche ben più ampie che coinvolgono tutti i cittadini italiani.

La macellazione rituale islamica consiste sostanzialmente nella macellazione degli animali mediate sgozzamento, senza cha ai medesimi venga concesso un preventivo stordimento che consenta di ridurre il dolore e il patimento. In sostanza tale macellazione richiede che l’animale soffra.

Leggi europee e italiane vietano tale barbara pratica se non attuata in centri appositamente autorizzati. Autorizzazione che, secondo quanto dichiarato dal Sindaco di San Miniato e dalle Autorità competenti, nel caso in questione è assente.

E ovvio quindi che mancando le autorizzazioni necessarie il caso di San Miniato si chiude automaticamente per legge. In realtà la questione è molto più ampia del caso specifico. E’ infatti inammissibile che usi e pratiche fortemente contrarie alla nostra cultura e morale vengano consentite in Italia, anche se limitatamente a certi siti.

L’Italia si è dimostrata aperta e rispettosa delle necessità e degli usi dei cittadini stranieri. La nazione italiana negli ultimi venti anni ha accolto milioni di persone, moltissime clandestine, a tutti ha garantito l’assistenza sanitaria, sussidi per la casa e per lo studio dei figli. Abbiamo garantito quanto necessario per vivere, anche a scapito dei diritti e delle esigenze degli Italiani, come ben stanno a dimostrare le numerosissime assegnazioni a soggetti extracomunitari di allogi popolari.

Abbiano concesso agli extracomunitari con oltre 65 anni il diritto alla pensione di 550 euro, anche se non hanno lavorato un giorno in Italia, ma solo perché risultano genitori di cittadini stranieri che lavorano nel nostro Paese.

In molti casi abbiamo messo in discussione nostre antiche e preziose tradizioni come il presepio, nostri simboli come il crocifisso, per consentire – sbagliando – una migliore integrazione, senza pensare che se l’ Italia deve essere un posto accogliente per gli stranieri, lo deve essere almeno in pari misura per gli Italiani.

Consentire in Italia pratiche considerate barbare per la nostra cultura come la macellazione rituale non ci fa onore, anche se ciò è ammesso in pochi centri autorizzati.

E’ ora che la parola integrazione non sia più unidirezionale nel senso che gli Italiani si debbono adeguare agli ospiti, ma che anche gli ospiti si comportino come tali e rispettino la nostra cultura e i nostri sentimenti". 


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