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Politica lunedì 23 giugno 2014 ore 08:44

Il Pd contro Capecchi: "Giunta inaccettabile nel metodo e nel merito"

Presa di posizione contro le scelte del neo sindaco. Dimissioni di 22 membri dal consiglio direttivo. Grande attesa per il congresso in autunno



MONTOPOLI — Continuano i colpi di scena in casa Pd. Dopo le dimissioni dal direttivo dell'ex sindaco Alessandra Vivaldi, altri 22 membri, su 31, lasciano il loro posto all'interno del partito, prendendo una posizione contro le scelte del neo sindaco Giovanni Capecchi. I membri dimissionari spiegano le loro scelte attraverso una lettera aperta inviata al partito provinciale e locale. Tra di loro anche l'assessore Samuele Fiorentini e il vicesindaco Linda Vanni. 

Ecco il testo della lettera

"Con la presente comunichiamo le nostre dimissioni dal direttivo comunale del PD di Montopoli. La scelta è motivata da una serie di fattori, alcuni più continuativi altri più contingenti.

Riteniamo ancora valida la scelta fatta nel congresso di Ottobre, quando il segretario comunale fu scelto attraverso la mozione unica, confermando quello spirito unitario che ci ha sempre contraddistinto e che ci vede uniti anche in questa vicenda.

Riteniamo la scelta della Giunta Comunale da parte del Sindaco Capecchi inaccettabile come metodo e sbagliata nel merito.

Nel metodo: nonostante la legge gli attribuisca ogni diritto di nominare gli assessori, a Montopoli ci aspettavamo più condivisione e più comprensione delle aspettative degli iscritti locali.
L’aver temporeggiato fino all’ultimo giorno utile, per poi dare comunicazione delle scelte fatte alla stampa, prima ancora che a quanti si sono spesi per la vittoria elettorale, è stato un gesto se non di disprezzo quanto meno di poco rispetto.

Nel merito: nella formazione della Giunta il Sindaco ha ampiamente disatteso tutte le indicazioni e i suggerimenti del partito (rappresentatività territoriale, giusto riconoscimento della fiducia raccolta dai candidati, almeno una presenza di continuità che lo potesse supportare nel tenere il filo del lavoro già svolto).
Inoltre, la nomina di un assessore che era stata volutamente tenuta fuori dalla lista dei candidati, con decisione unanime dell’assemblea comunale (nel PD ci sono molti compiti e molti ruoli da svolgere), rappresenta per noi una forzatura inaccettabile. Un gesto, se non di sfida, almeno di poca considerazione e di delegittimazione del partito.

Consideriamo il pluralismo una ricchezza e, aderendo al Pd, abbiamo scelto il confronto democratico come metodo per ricercare sintesi condivise; questo perché concepiamo la Politica come partecipazione, ovvero possibilità di incidere nelle scelte che ci riguardano come cittadini e che riguardano il bene comune.

Essere partito” significa far parte di una comunità di persone che si riconoscono in valori comuni e si mobilitano per portare avanti le cose decise insieme nel rispetto di regole condivise.
La militanza nel partito non si esaurisce nell’affissione dei manifesti elettorali, nel montare i gazebo o nel fare i rappresentanti di lista nei seggi, ma assume un senso compiuto nel momento della partecipazione alle scelte politiche. Scelte che non possono essere fatte altrove e da soggetti esterni.

Alla luce delle esperienze maturate, sentiamo il bisogno di riflettere sul ruolo che il partito deve avere nei confronti dei propri iscritti, dei propri elettori, della società nel suo insieme. Avvertiamo forte il bisogno di ricucire lo strappo con il Sindaco per garantire una legislatura all’altezza delle aspettative e della fiducia che ci hanno dato gli elettori e di riportare il potere decisionale sulle questioni territoriali nelle sedi istituzionali e politiche locali.

Da qui le nostre dimissioni dal Direttivo Comunale. Non per distruggere o andare via sbattendo la porta, ma per aprire un confronto aperto e trasparente, che ci permetta di ripartire e ricostruire quel rapporto di fiducia, rispetto e condivisione che ha sempre caratterizzato il PD montopolese. Lo dobbiamo ai nostri iscritti, ai nostri elettori e a noi stessi.

Con questo atto, sofferto ma doveroso, è partito il percorso che ci porterà alla celebrazione di uncongresso straordinario da tenersi, probabilmente, nel mese di Settembre.

Nel frattempo sono stati nominati “garanti”, Andrea Marino, Stefano Zeni e Danilo Incerti; gestiranno l’ordinario e ci guideranno verso questo appuntamento, dove sarà eletto il nuovo gruppo dirigente.

Fino ad allora l’Assemblea degli Iscritti resta l’unico organismo decisionale del partito legittimato a prendere decisioni."

I firmatari della lettera: Fabio Bartoli, Dario Bellofatto, Riccardo Cappellini, Romeo Ciacchini, Chiara Cristiani, Marco Doni, Samuele Fiorentini, Letizia Fogli, Alfredo Gorini, Elena Gorini, Danilo Incerti, Lia Macchi, Sara Matteoli, Giorgio Parlanti, Romeo Pertici, Silvia Pieracci, Marina Remorini, Jonathan Rimicci, Linda Vanni, Sandro Vanni, Alessandra Vivaldi, Zeni Stefano


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