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Lavoro venerdì 01 maggio 2020 ore 09:43

"Lavoro in sicurezza per costruire il futuro"

Un tradizionale corteo dei sindacati per il Primo Maggio

Un messaggio lanciato dai sindaci del Cuoio e dei sindacati confederali di Pisa per la festività odierna, segnata dall'emergenza coronavirus



COMPRENSORIO — Il Primo Maggio trova quest'anno molte aziende chiuse da settimane per l'emergenza coronavirus ma anche tanta voglia di ripartire. Ne è dimostrazione il messaggio che, per questa particolare festività del lavoratori in cui non si terranno corteo e comizio - era previsto a Santa Croce -, hanno sottoscritto Cgil, Cisl e Uil di Pisa ed i sindaci del Comprensorio del Cuoio.

Come CGIL CISL UIL abbiamo scelto uno slogan per questo Primo Maggio: “Il lavoro in sicurezza per costruire il futuro”, tema che caratterizzerà ogni nostra iniziativa.
È importante che il lavoro resti protagonista anche e soprattutto in occasione di questo Primo Maggio: perché il lavoro è la leva fondamentale per restituire una prospettiva credibile per il futuro del nostro Paese.

Il Primo Maggio è una giornata di festa e di lotta, nata dalla mobilitazione internazionale del movimento operaio dell'800, per la riduzione dell'orario di lavoro e per la sua emancipazione.
Il Primo Maggio dovrà rappresentare per noi tutti un'occasione di riflessione sul lavoro, quello espresso dalle lavoratrici e dai lavoratori che in queste settimane hanno continuato la loro attività, dalla sanità alla scuola seppur a distanza, dalla grande distribuzione agli appalti di servizi, dai trasporti all'agricoltura, dal pubblico impiego alle poste e ai bancari. Fino ad una parte della manifattura e dell'edilizia che riprenderà l'attività in pieno nei prossimi giorni. Del lavoro e delle persone in carne ed ossa non si può fare a meno, questa è la riflessione che matura in questo frangente, la loro condizione e la tutela della salute e della sicurezza sono tornate al centro del dibattito. Così come la condizione dei pensionati e degli anziani in generale, quella dei disoccupati che faticheranno a ritrovare il lavoro. Insomma ritroviamo in questa crisi tutte le ragioni del sindacato, dello stare insieme nel sindacato e della solidarietà che può e deve esprimere il movimento operaio per la propria emancipazione.

Ragioni antiche, antichissime e pur sempre attuali, che ci indicano la traiettoria dell'azione sindacale di tutela e di progresso. Il Primo Maggio dovrà rappresentare la riaffermazione di tutto ciò, niente va dimenticato una volta scomparsa l'emergenza dell'epidemia. Le prossime settimane, i prossimi mesi ci metteranno a dura prova. Ci sono interi settori già adesso in una difficoltà estrema e avremo bisogno di una grande unità di intenti per reggere l'urto sul fronte del reddito, dell'occupazione e dello stato sociale. Ma è un compito che non possiamo affidare ad altri, è il nostro compito, è il compito di tutto il sindacato!

“Per la prima volta non potremo partecipare al corteo del 1 maggio perché non ce ne saranno. L’emergenza sanitaria da Coronavirus che ha colpito anche le nostre comunità si è portata via anche questo, ma non può impedirci di manifestare vicinanza e sostegno ai lavoratori del nostro territorio, perché oggi più mai ce n’è bisogno – commentano i sindaci del Comprensorio del Cuoio -. La situazione che stiamo attraversando ha chiesto molti sacrifici alle persone, soprattutto ai lavoratori, donne e uomini che oggi ci ricordano quanto il lavoro sia una priorità per le nostre famiglie. Le categorie che, ad oggi, non sanno ancora quando potranno riaprire sono tante. Le difficoltà che incontreremo da qui ai mesi che verranno non saranno poche, ma vogliamo affrontarle insieme a voi, perché i Comuni sono i presìdi territoriali più vicini, e proprio questa vicinanza è il vero punto di forza e coesione comunitaria. Ci uniamo allo spirito di questa giornata pensata come riflessione, ma quest’anno lo facciamo con un valore aggiunto: il lavoro espresso dalle lavoratrici e dai lavoratori che in queste settimane hanno continuato la loro attività, nonostante tutto e tutti, loro sono il grande esempio.

Coloro che, potendo restare aperti, hanno scelto di convertire le loro produzioni mettendosi a disposizione degli altri a discapito dei profitti, oppure coloro che, fermati dal decreto, hanno volontariamente messo a disposizione lo loro conoscenze e capacità, per aiutare chi non poteva. Ecco, tutti questi esempi (e ce ne sono molti nel Comprensorio), siano l’iniezione di fiducia necessaria a chi, alla fine di tutto questo, un lavoro non sa se ce l’avrà ancora. I loro gesti, l’unione tra le persone, la coesione sociale sia la spinta che, insieme alle Amministrazioni e agli organi sindacali, permetta a ciascuno di capire che c’è un modo per preservare il proprio lavoro: fare squadra come stiamo facendo in questa emergenza. Noi sindaci ci siamo, siamo al vostro fianco, insieme ai sindacati, per garantire a tutti un futuro dove il lavoro sia ancora e di nuovo sinonimo di dignità.

Buon primo maggio”.

 


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