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Attualità giovedì 07 giugno 2018 ore 16:00

Un consiglio comunale aperto su legalità e lavoro

Presenti l'assessore regionale Bugli, istituzioni, sindacati, associazioni. il sindaco Toti: "Primo step per fare scudo contro le infiltrazioni"



CASTELFRANCO — Si alza una voce unanime di condanna verso ogni forma di violenza, criminalità e illegalità dalla sala consiliare del Comune. In un confronto aperto e civile, tanti soggetti diversi sono intervenuti ieri sera in occasione della seduta del consiglio comunale in adunanza aperta convocata dal sindaco Gabriele Toti per discutere di Legalità e lavoro a Castelfranco di Sotto e nel Comprensorio.

Associazioni, consorzi, rappresentanze istituzionali e politiche del territorio, sigle sindacali, forze dell’ordine e normali cittadini hanno partecipato all’incontro organizzato a seguito di alcuni spiacevoli e gravi episodi di violenza e illegalità di cui è stato macchiato recentemente il Comprensorio del Cuoio. Al fianco del sindaco Toti erano seduti l’assessore regionale alle Politiche per la sicurezza dei cittadini e cultura della legalità, Vittorio Bugli, il sindaco di Santa Croce sull’Arno, Giulia Deidda, l’assessore al Lavoro di San Miniato, David Spalletti, e il vicesindaco di Montopoli, Linda Vanni, che hanno raccolto con convinzione l’invito al dibattito.

Piena solidarietà è stata espressa nei confronti della Comunità Senegalese (presente in sala con alcune associazioni) che negli ultimi sei mesi ha assistito all’aggressione plurima di alcuni connazionali. La stessa vicinanza e sostegno dimostrati nei confronti dell’Arma dei Carabinieri che nei giorni scorsi è stata oggetto di un atto di violenza a Pisa da parte di alcuni venditori ambulanti.

“I fatti avvenuti di recente a Castelfranco e nei comuni limitrofi ci obbligano a una riflessione condivisa che riguarda la legalità nel nostro territorio e nel distretto industriale che ne è il cuore pulsante – ha dichiarato il sindaco Toti - . Poiché ad essere coinvolta non è solo la società civile ma anche il mondo del lavoro che si vede minato nella salvaguardia della sua identità da reiterati atteggiamenti criminali compiuti da chi opera con attività imprenditoriali al di fuori della legalità. Siamo qui per tracciare un percorso, per dare il via ad azioni concrete che facciano da scudo ad eventuali infiltrazioni illecite nel nostro tessuto produttivo. In attesa che il sistema giudiziario faccio il suo corso, non possiamo stare fermi ad aspettare. Chi lavora ai margini della legalità, chi sfrutta i lavoratori evadendo i propri obblighi fiscali nonché tutte le norme di sicurezza previste per legge, per abbassare drasticamente i costi compiendo una concorrenza sleale nel comparto, dev’essere isolato e costretto a chiudere”.

Molti i punti di vista e i suggerimenti emersi durante l’iniziativa: dall’esigenza di una certezza della pena per i soggetti che compiono illeciti (a maggior ragione se in modo recidivo), alla necessità di maggiori controlli nelle aziende da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Tra gli argomenti discussi, anche l'attuazione del lavoro positivo e proficuo portato avanti con il Codice Etico di Distretto, uno strumento che potrebbe dare un nuovo impulso all’attenzione alla legalità, e la possibile convocazione de Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza.

“La lotta alla criminalità diventa quindi capillarmente necessaria anche e soprattutto in realtà che da sempre si sono distinte per l’onestà e caparbietà dei suoi imprenditori, come il distretto conciario toscano – ha ribadito Gabriele Toti - . È appunto per tutelare l’attività di chi opera nella regolarità che va individuato chi rischia di rovinare l’immagine e il buon nome del territorio, un’autorevolezza conquistata in anni di sudore e fatica”.

“L’aggressione di un cittadino nel centro di Castelfranco di Sotto ha trovato una prima risposta delle istituzioni – ha commentato l'assessore regionale Vittorio Bugli - . La Toscana non è terra dove la criminalità organizzata è insediata stabilmente, ma la criminalità opera anche noi in forme sempre più diffuse. Il nostro dovere, da amministratori pubblici, è di non restare indifferenti e di reagire. La legalità è una materia su cui la Regione ha una politica chiara e prioritaria. Per questo credo si debba prendere da subito alcuni impegni. Sono disponibile fin da subito a partecipare, se richiesto, al Comitato per l’ordine pubblico e la sicurezza, e a un confronto per dare forma al Codice Etico. Credo inoltre che sia importante tornare quanto prima nel Comprensorio per illustrare i contenuti del lavoro che sta portando avanti il nostro Osservatorio sulla Legalità, e in quell’occasione firmare un protocollo su alcuni punti precisi, individuando azioni concrete per dare risposta alla necessità di rafforzare la legalità”.


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