Attualità martedì 10 giugno 2025 ore 13:40
Il Giudice di pace lascia il territorio

Il commento dei sindaci Mini e Giannoni sulla questione, "Proposto di dividere tra i comuni del Valdarno le spese per tenere aperto il servizio"
CASTELFRANCO DI SOTTO — Il sindaco di Castelfranco di Sotto, Fabio Mini e il sindaco di Santa Croce sull'Arno, Roberto Giannoni sono intervenuti in merito alla decisione del giudice di pace di lasciare il territorio comunale di San Miniato.
“Noi, vista la difficoltà di San Miniato, durante l'ultimo incontro al tribunale, davanti alla presidente Dani, avevamo chiaramente proposto di dividere tra i comuni del Valdarno le spese per tenere aperto il servizio, ma l'onere di trovare i dipendenti comunali da trasferire all'ufficio giudiziario rimaneva a San Miniato. Questa era la soluzione che avevamo avanzato e sulla quale sembrava ci fosse la disponibilità di tutti, la migliore soluzione percorribile. Anche volendo – continuano Mini e Giannoni - il personale non possiamo metterlo noi, in primo luogo perché titolare della convenzione per avere sul territorio il giudice di Pace è il comune di San Miniato e poi perché gli organici dei nostri comuni non ci permettono di spostare dipendenti”.
Eppure questa proposta e la buona volontà di tutti i sindaci, non sono bastate a salvare il servizio, “Anzi - aggiunge Giannoni - Santa Croce, quando San Miniato si è trovato in difficoltà, a causa del venir meno della presenza di un dipendente in servizio al giudice di Pace, ha distaccato per oltre un anno un suo lavoratore a quell'ufficio, ma era una cortesia istituzionale. Il lavoratore poi è rientrato a Santa Croce, dopo un ampio preavviso”.
“Quello che noi abbiamo fatto e proposto per salvare l'ufficio del giudice di Pace – spiegano i due sindaci - lo abbiamo fatto convintamente insieme agli altri amministratori pubblici della zona, consapevoli che il servizio giudiziario era utile al territorio, anche se i principali benefici economici probabilmente li traeva il centro storico di San Miniato, ma questo non era un problema per noi. Certo rimane il fatto che né Santa Croce sull'Arno, né Castelfranco di Sotto sono i titolari della convenzione e non potevamo fare più di quanto messo in campo”.
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